26 febbraio ’20 – Attenzione e preoccupazione per il futuro della Raffineria Ram di Milazzo e per l’indotto. Ad esprimerli sono Cgil, Cisl e Uil insieme alle Federazione di categoria dei chimici, metalmeccanici e degli edili che hanno riunito presso la sede della Cisl di Messina, in viale Europa, i rispettivi segretari e dirigenti per approfondire la situazione ed analizzare le prospettive a seguito dell’approvazione del piano regionale per la qualità dell’aria.
«Riteniamo fondamentale – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi – che le attività industriali sul nostro territorio continuino a produrre nel rispetto delle normative e dell’ambiente. Il territorio del milazzese ha una forte connotazione industriale e le battaglie del sindacato, negli anni scorsi, sono state sempre indirizzate alla prosecuzione dell’attività e alla produzione di reddito che rappresenta una ricaduta importante per tutta la provincia di Messina. Se si ragionerà in termini di integrazione con le aree Zes, inoltre, l’area industriale di Milazzo, inoltre, potrà tornare ad essere il volano produttivo dell’intero territorio. Per questo motivo – continuano – nei giorni scorsi è stata avanzata una richiesta all’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Totò Cordaro, per un incontro urgente che metta sul tavolo tutte le criticità emerse per il settore petrolchimico dopo l’approvazione del Piano Qualità dell’Area».
Cgil, Cisl e Uil di Messina hanno interessato le rispettive strutture regionali perché il problema posto in essere per il territorio di Milazzo è lo stesso che si vive a Priolo, Augusta, Gela e in tutti i territori dove insistono importanti insediamenti industriali. «Solo con un intervento regionale o nazionale si potrà evitare una crisi occupazionale siciliana senza precedenti, considerato il numero elevato di lavoratori interessati».