Operazione “Core e Mamma”, dai rottami metallici alla gestione incontrollata di qualsiasi tipologia di rifiuto con smaltimento degli stessi mediante interramento con conseguente disastro ambientale su un’area di circa 14.000 mq.
È quello che hanno accertato sabato mattina gli uomini del Reparto Ambientale della Polizia Municipale di Messina guidato del Comandante Vicario Giovanni Giardina e dall’Ispettore Giacomo Visalli. Ad insospettire gli agenti il via vai di autocarri, spesso veri e propri relitti, carichi di materiali ferrosi, uno di questi era stato sottoposto a sequestro il giorno precedente poiché la targa del primo veicolo sequestrato era stata riprodotta e riapposta su altri due veicoli della stessa tipologia. L’ispezione ha permesso di accertare, in un primo momento, una gestione illecita di raccolta metalli che il gestore di una ditta, sottoposta a sequestro giudiziario lo scorso novembre dalla Polizia Ferroviaria, aveva trasferito nella nuova località sottraendo di fatto anche i mezzi e gli utensili al sequestro.
Erano stati trasferiti, infatti, nella nuova sede sia i cassoni scarrabili per la raccolta dei materiali che il mezzo d’opera tipo “ragno” per lo spostamento degli stessi ed anche il bilico/bilancia per la pesa di grandi e pesanti elementi. I cosiddetti “clienti”, annotati dal gestore dell’attività in una agenda con soprannomi assai singolari quali ad esempio “core e mamma, cioccolatta oppure malato…” in realtà trasportatori abusivi di rifiuti, si rivolgevano allo stesso soggetto nella nuova sede per conferire senza alcun formulario o iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali i loro materiali e portavano di tutto dai RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) alle bombole del gas o batterie da auto ma anche infissi e parti di automobili. Sul posto interi cassoni scarrabili carichi di cascami ferrosi, grandi contenitori plastici (Big Bag) pieni di parti già smontate oltre ad una montagna di elettrodomestici smantellati. I grandi elettrodomestici venivano, infatti, smontati sul posto da due operai per estrarre i metalli preziosi quali rame e ottone senza alcuna precauzione per i gas sprigionati dai compressori dei frigoriferi. Sul posto, al momento dell’accesso, due soggetti intenti a conferire metalli, sono stati deferiti all’A.G. ed i veicoli sottoposti a sequestro. La sorpresa non è finita lì perché gli uomini del Reparto Ambientale, perlustrando l’intera area, hanno scoperto qualcosa di incredibile, infatti, poco distante era stata realizzata una vera e propria discarica ampia circa 3000 mq ove venivano, previo sbancamento di un intero versante di una collina, conferiti rifiuti di ogni tipologia e successivamente ricoperti di terra. Questo tipo di reato è punito dall’art. 452 C.P. “disastro ambientale” Tra i rifiuti affioranti dalla terra amianto, plastica, fresato d’asfalto, pneumatici e latte di pittura. Tale intervento mina gravemente la stabilità del pendio con grave pericolo per l’abitato posto a valle ma anche per le falde acquifere che assorbono ogni tipo di elemento inquinante derivante dai rifiuti interrati. Deferiti all’A.G. i responsabili dell’attività e sottoposta l’intera area di circa 14.000 mq, sono stati sottoposti a sequestro giudiziario tutti i mezzi d’opera presenti nell’area circa una decina, nonché gli autocarri nella disponibilità della ditta ivi operante.
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