Le travagliate vicende dell’Ospedale Piemonte iniziate dopo la riforma del SSN con la legge regionale 5/2009 sembrano non avere mai fine. Avevamo ragione sulla prudenza da adottare sia in relazioni alle ultime dichiarazioni rilasciate dall’assessore Razza durante la sua audizione in IV° commissione sanità e rispetto alle frettolose rassicurazioni che già ieri circolavano sulle sorti del Piemonte.
Il processo di trasformazione in Covid Hospital del Piemonte procede senza interruzioni e l’assessorato ha soltanto chiesto all’Asp di Messina di nominare una commissione di tecnici per verificare la possibilità di trasformazione dell’intero nosocomio in Hospital covid. Il Management dell’IRCCS BONINO PULEJO quindi non ha ricevuto alcuna comunicazione di interruzione della trasformazione che prosegue a tutto spiano con i lavori di adeguamento della struttura.
Infatti la nota prot. 10271 dell’11 gennaio u.s. a firma del Direttore Sanitario Aziendale dell’IRCSS Dott. Giuseppe Rao con la quale comunica “la sospensione delle attività di ricovero del P.O. Piemonte”, certamente sembrava smentire le dichiarazioni di Razza in Commissione Sanità.
Oggi, a seguito della convocazione sindacale decentrata promossa dal Direttore Generale, è emersa in tutta la sua drammaticità la totale mancanza di volontà di risolvere il problema utilizzando altre strutture sanitarie messinesi. Villa Contino non sembra avere l’autorizzazione dell’Asp, la struttura di Casazza è “intoccabile” e l’unico provvedimento dell’Assessorato Regionale alla Salute al momento ufficiale, è una richiesta di costituzione di una commissione tecnica per vagliare la possibilità di proseguire nella trasformazione dell’Ospedale Piemonte in Covid Hospital: una follia!
Quindi, in assenza di uno stop ufficiale da parte dell’Assessorato, si prosegue nella trasformazione.
Appare davvero incomprensibile come l’Assessorato alla Salute, a causa delle sue manchevolezze e colpevoli ritardi, abbia irrazionalmente richiesto l’attivazione di ben 40 posti letto presso l’Ospedale Piemonte di Messina, ben sapendo le reali condizioni del nosocomio, sia dal punto di vista strutturale, che tecnologico ed organizzativo.
È chiaro che la pandemia debba essere affrontata con misure straordinarie ma, queste non possono certamente intaccare i livelli minimi di assistenza. Nonostante siano trascorsi 2 anni dall’inizia della pandemia oggi ci troviamo a fare i conti una mancata programmazione che non giustifica quindi provvedimenti raffazzonati e poco lucidi.
Incomprensibile ci appare la volontà del Direttore Generale dell’IRCCS Neurolesi “Bonino-Pulejo” di proseguire nella trasformazione dell’Ospedale Piemonte in “Covid Hospital”, nonostante sia a conoscenza delle reali difficoltà che la rendono impossibile.
Alla luce dell’incertezza che ancora persiste in città sulle sorti dell’Ospedale Piemonte, chiediamo a S.E il Prefetto di Messina, nella Sua qualità di rappresentante del Governo Nazionale, un intervento volto a fare chiarezza nella delicata vicenda che sta creando molta apprensione tra la popolazione.