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GICAP: Crisi della grande distribuzione e conseguenti ricadute occupazionali. Nota dell’On. Franco De Domenico

- 29/05/2019
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Palermo, 29 maggio 2019

La crisi occupazionale del settore della grande distribuzione costituisce l’oggetto di una interrogazione dell’On. Franco De Domenico del PD, il deputato ha interrogato l’Assessore Regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro Antonio Scavone.

In particolare ha interrogato l’assessore alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro per sapere se lo stesso stia attenzionando la crisi della società Commerciale Gicapche riguarda oltre seicento lavoratori e che si aggiunge alla pregressa crisi della società F.lli Cambria (sempre di Messina) che riguarda altri 600 lavoratori, in parte già in cassa integrazione,  ed inoltre per sapere quali iniziative concrete intenda assumere, al fine di evitare tale grave crisi economico-occupazionale nel settore della grande distribuzione dell’isola.

Come è noto la società Commerciale Gicap ha una trattativa finalizzata all’affitto di ramo d’azienda, relativa a 42 esercizi commerciali a insegna ArdSidisMax Sidis e Qui Conviene, presenti a Palermo, Messina e nelle province di Enna e Siracusa, oltre a quelli presenti nella Regione Calabria, alla società Like Sicilia.

Secondo quanto appreso dalle dichiarazioni delle organizzazioni di categoria, la società subentrante “Like Sicilia”, azienda controllata dal colosso pugliese della grande distribuzione “Apulia”, avrebbe chiesto ai sindacati di far sottoscrivere ai lavoratori dei verbali di conciliazione individuali che prevedrebbero la rinuncia  al diritto di cui all’art. 2112 c.c. (principio di solidarietà del subentrante), sia di una parte delle spettanze pregresse, che del T.F.R, che infine degli inquadramenti contrattuali, ciò potrebbe compromettere il diritto dei lavoratori a percepire il TFR in caso di fallimento.

Pertanto l’on. De Domenico chiede all’assessore al ramo se intende intervenire a supporto dei lavoratori presso l’INPS, per evitare che, qualora la crisi sfociasse nel fallimento dell’azienda, non venga meno l’intervento di garanzia per il TFR in presenza di una conciliazione, ovvero di contribuzione del TFR verso un fondo privato, agevolando, così, il passaggio dei lavoratori senza compromettere, quanto meno, il TFR maturato.