Mentre si discute se scaricare il costo del tampone molecolare sui datori di lavoro, che hanno l’obbligo e la responsabilità di garantire la sicurezza sul posto di lavoro, rimane il problema tampone molecolare “ogni tre giorni”. Un costo che può anche diventare esorbitante, a dispetto del prezzo calmierato, perché nelle strutture private un molecolare, in Italia, può arrivare anche a 140 euro. I laboratori d’analisi convenzionati e non, infatti, “rischiano” un nuovo Eldorado proprio a causa della ressa per i tamponi che, se dovranno essere fatti da tutti i lavoratori non vaccinati, saranno l’unica via d’uscita possibile per potersi recare al lavoro con un green pass valido e per il sistema economico per evitare la paralisi.
Un costo che può anche diventare esorbitante, a dispetto del prezzo calmierato, perché nelle strutture private un molecolare, in Italia, può arrivare anche a 140 euro.
Fino a oggi in Italia vengono fatti circa tra 1,6 e 1,9 milioni di tamponi a settimana negli ospedali, nei ‘drive-in’ e nelle strutture prevalentemente pubbliche o, come nel caso delle farmacie, a prezzi controllati.
Le stime che ieri hanno fatto lanciare l’allarme da parte delle regioni parlano di circa 2 milioni di lavoratori non vaccinati che dovranno fare un tampone ogni 48 ore. Un totale di 6 milioni di test che si aggiungono ai circa due milioni di tamponi da analizzare dell’attuale ‘normalità’.
A Palermo, ad esempio, un tampone molecolare arriva a costare, nei laboratori d’analisi, anche 30 euro, con un’escursione di prezzi che giunge fino ai 140 euro di Milano. Prezzi inarrivabili ed insostenibili, ogni tre giorni, per gli stipendi medi.
Così se i prezzi calmierati imporrebbero un prezzo che va dagli 8 euro per chi ha un’età inferiore ai 18 anni e di 22 euro per chi supera questa fascia, a Palermo, ad esempio, un tampone molecolare arriva a costare, nei laboratori d’analisi, anche 30 euro, con un’escursione di prezzi che giunge fino ai 140 euro di Milano. Prezzi inarrivabili ed insostenibili, ogni tre giorni, per gli stipendi medi.
Ed intanto nelle farmacie le richieste di tampone molecolare si impennano, ma l’obiettivo delle farmacie rimane sempre quello di “fare i vaccini e non i tamponi”, come dichiara Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma. Le 7.500 farmacie in tutta Italia, però, si stanno già attrezzando.
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