A che punto può arrivare l’ignoranza? Quanto può essere pericolosa? Non parlo di quell’ignoranza intesa come “non conoscere”, ma di quella di colui che non vuol conoscere e che si è acclimatata nel suo ristretto spettro di informazioni spesso prese solo sulla rete, quella che insulta i virologi definendoli, alla siciliana maniera, come “quegli scienziati”. Questa ignoranza dimentica, però, che quei virologi, quegli epidemiologi, scienziati lo sono davvero e che quando capita di prendersi una malattia infettiva, gli unici in grado di curarla sono proprio loro e non i parvenu neo guru dei social che si illudono di guidare folle di persone che credono resisteranno all’obbligo morale del vaccino. Illusione: per questi faccioni che riempiono le loro dirette quel che resterà sarà solo la loro pagina a ricordare quanto tempo perso hanno contribuito a far accumulare nella corsa contro l’epidemia, che , ricordiamolo, si vince solo con il vaccino. Perché lor signori conoscono altri sistemi?
“Giornalisti terroristi”. In questa più riflessione che articolo ho volutamente messo da parte ogni obiettività contravvenendo al primo comandamento di chi fa questo mestiere. Ovviamente non quello, si badi bene, di raccontare la verità. Non sarò, insomma, asettico ed obiettivo. Credo sia necessario farlo, perché l’epidemia è una guerra e qui di combattere in modo giusto stiamo parlando. E’ di questo che sto parlando.
Se la campagna vaccinale sta riprendendo vigore nella quasi totalità delle regioni italiane, soprattutto al Nord Italia, guarda caso, ciò non sta avvenendo in ugual misura in Sicilia. Se in altre città si è assistito a cortei dove si sono intravisti, anzi molto più che scorti, i vessilli di derive politiche estremiste, in Sicilia invece accade che si sono elevati a capopopolo elementi deviati, dimenticati, trombati della politica.
Il Covid e la battaglia anti green pass, anti vaccino, come occasione di resurrezione politica e di occasione da cogliere e cavalcare?
A guardar bene ed a sentir meglio i loro discorsi ci si accorge subito di come stanno le cose. Per qualcuno è immediato accorgersene, per altri avverrà, con il tempo e, purtroppo, a loro spese.
Ma c’è un rischio, ancora più grave di quanto sta già accadendo e che potrebbe diventare la deriva autolesionista di chi non vorrà cedere al “ricatto del green pass“, come lo chiama chi si è convinto che sia tutto sbagliato. Mi riferisco al dissennato rischio di infettarsi di Covid volontariamente pur di non cedere ideologicamente al vaccino. “Meglio ammalarsi di Covid, così sono dispensato dal green pass ed evito di assumere il ‘siero’ “, per parafrasare le farneticazioni. Questo è un rischio inammissibile che, peraltro, questo proprio si, è anche condannato dai principi costituzionali relativi all’articolo 32.
Guarda caso lo stesso adoperato da chi invoca la propria libera scelta contro il Green pass. Ma quell’articolo, il 32esimo della Costituzione, oltre a sancire il principio della non obbligatorietà di un trattamento sanitario (se non per disposizione di legge, si badi bene), dispone anche che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Ovvero:
la Corte ha piu' volte affermato che la salute e' un bene primario, costituzionalmente protetto, il quale assurge a diritto fondamentale della persona, che impone piena ed esaustiva tutela...
Sotto i video di questi falsi guru ed illusi capopopolo si cominciano a leggere proprio commenti di questo genere, come quello che da una delle loro chat ho rilevato e riportato in titolo: “Anche io positiva al covid . Meglio così, non avrei ceduto ai ricatti”. O ancora come quanto si legge e si ascolta, sempre per voce dei guru, di madri che si stringono ai figli che “per fortuna hanno preso il Covid” con la speranza di contrarlo anche loro.
Affermazioni che fanno letteralmente paura. Perché si dimentica o non si è mai creduto che di Covid, senza vaccino, si muore. Ma i guru lo sanno benissimo e la paura, la nostra stessa paura, la si legge nei loro visi. Facce meno tronfie e soddisfatte dei migliaia di followers, che adesso mostrano chiaramente il terrore che tutto sta sfuggendo loro di mano e che da questa folle cavalcata populista contro il vaccino, contro la legge, verso la pandemia, la colpa di un dramma, come quello di una madre contenta che il figlio abbia preso il covid e che spera di contrarlo anche lei, potrebbe essere proprio la loro e delle loro chiacchiere. Pericolose più che futili.