COVID – Antonio De Luca, M5S, scrive a Razza: “Si mantenga il servizio di assistenza psicologica per l’emergenza. Mai come oggi necessario”
PALERMO, 23 AGO – “In questi giorni si discute circa il mantenimento o meno del servizio di supporto psicologico ad opera di professionisti psicologi e psicoterapeuti attivato dall’amministrazione regionale allo scopo di assistere e sostenere la salute mentale delle persone durante l’emergenza sanitaria Covid-19” lo scrive Antonio De Luca, deputato regionale del M5S, in una lettera all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
“Appare evidente – continua Antonio De Luca – che in questo preciso frangente storico sarebbe insensato privarsi, anche solo parzialmente, di tali figure professionali, che anzi andrebbero implementate. In questi mesi, psicologi e psicoterapeuti impiegati nel servizio in questione hanno eliminato ogni forma di arretrato e acquisito competenze specifiche nel campo dell’assistenza covid. Se oggi si decidesse di ridurne il numero, si inficerebbe il rapporto di continuità terapeutica, che risulta di fondamentale importanza per una buona risoluzione dei casi presi in carico.
Da gennaio ad ora, infatti, si è creata una rete di professionisti che si è integrata perfettamente con le strutture già presenti e tra i vari distretti della provincia e non esiste, oggi, un motivo valido per smantellarla o stravolgerla. Semmai occorre potenziarla.
Le patologie mentali legate al Covid-19, purtroppo, si ripercuoteranno per diversi anni ed è inammissibile ipotizzare di depotenziare il servizio di supporto psicologico. L’emergenza sanitaria è ancora in corso e la pandemia continua a condizionare le vite delle persone, alcune delle quali particolarmente fragili e bisognose di un’attenzione particolare da parte di chi svolge una funzione pubblica.
Le assunzioni straordinarie di psicologi e psicoterapeuti effettuate per affrontare l’emergenza sanitaria Covid-19 miravano a garantire assistenza e supporto a soggetti in età minore, a chi si trovava in isolamento fiduciario o in quarantena obbligatoria e a quei sanitari in prima linea nella cura del Covid che, a causa degli eccessivi carichi di lavoro, hanno patito stress, sofferenza e paura. A tali obiettivi si deve necessariamente aggiungere quello di assistere i tantissimi individui che si approcciano alla campagna vaccinale con preoccupazione o che rifiutano di vaccinarsi per timori spesso legati a fobie superabili proprio con l’assistenza psicologica. Tutte queste categorie di persone, oggi più che mai, hanno bisogno di figure specializzate e il governo regionale ha l’obbligo morale di prenderne atto.
I professionisti del supporto psicologico da Covid-19 in forza alle Asp hanno raggiunto un’expertise e una conoscenza del territorio che sarebbe assurdo disperdere, interrompendo peraltro il rapporto di continuità assistenziale e di fiducia creato con l’assistito. Adesso, con una nuova ondata di contagi alle porte e con il Paese che si appresta a valutare la necessità di somministrare una terza dose di vaccino, è fondamentale investire ulteriori risorse e potenziare i gruppi già esistenti. Le nuove unità potranno così inserirsi in gruppi già formati che rapidamente trasferiranno loro le competenze e i metodi acquisiti in questi mesi di duro lavoro, potenziando così un servizio valido ma ancora oggi non sufficiente ad estinguere il bisogno di assistenza psicologica presente sul territorio.
In Sicilia ci sono decine di migliaia di persone che hanno paura di uscire da casa; anziani soli e impauriti; giovani che hanno abbandonato gli studi e che trascorrono giornate intere davanti al computer senza mettere il naso fuori di casa perché non riescono più a tornare ad un livello di socialità paragonabile a quella pre-Covid. Tra l’altro, come noto a tutti, il virus continua a circolare dentro e fuori dai nostri confini regionali ed è per questo che diventa quanto mai necessario tenere alto il livello di guardia, anche per quel che riguarda l’impatto psicologico che questa emergenza sanitaria sta provocando. Ecco perché oggi la Regione non può permettersi di interrompere o stravolgere il servizio di supporto psicologico già avviato. Al contrario deve assumere l’iniziativa di potenziarlo.
Ogni caso non trattato a livello psicologico rischia di trasformarsi nel giro di qualche anno in un caso patologico con evidente nocumento per tutto il sistema sanitario regionale oltre che per lo stesso individuo e la comunità tutta. È dunque nostro preciso dovere mettere in campo ogni sforzo per impedire che ciò accada e l’unica strada percorribile è quella di mantenere gli attuali assetti già particolarmente produttivi e funzionali, implementandoli con ulteriori professionisti al fine di coprire in maniera capillare l’intero territorio regionale.
Sono estremamente fiducioso che condividerà le motivazioni di questo mio intervento e che si prodigherà con la dovuta solerzia per fornire strumenti, risorse e indicazioni alle Asp affinché le stesse possano potenziare adeguatamente le squadre di psicologi e psicoterapeuti già in servizio, in modo tale da affrontare i prossimi mesi con un numero di unità ed un’esperienza adeguate allo scopo” conclude il deputato nella sua lettera.