Messina, 9 maggio 2019 – Nota del consigliere comunale MASSIMO RIZZO
Leggendo la cronaca politica di questi giorni non può non venire in mente la nota canzone di Franco Battiato. Ed in particolare il verso “quante squallide figure attraversano il paese”.
C’è chi minaccia denunce contro i consiglieri comunali per avere votato un atto, c’è chi promette pressioni di ogni tipo contro i consiglieri comunali per non avere votato una delibera, c’è chi accusa i consiglieri comunali di essere gli scendiletto del Sindaco per avere approvato qualche atto, c’è chi rimprovera ai consiglieri comunali di non votare alcuni atti in danno dei cittadini per mera speculazione politica contro il primo cittadino. Insomma, tutto e il contrario di tutto.
Mutuando un esempio dal mondo del calcio, allorquando si dice che un arbitro ha diretto bene la gara se lascia scontente entrambe le squadre, da consiglieri comunali potremmo essere contenti di questo starnazzare.
Sempre Battiato canta: “quante stupide galline che si azzuffano per niente”.
Probabilmente ancora non si è compreso che il vento è cambiato. Questo consiglio comunale ha la schiena dritta. Ed anche per un’anomalia di origine elettorale, è assolutamente libero da vincoli di ogni tipo. Decide, insomma, per il bene della Città. E a differenza di altri che tutelano interessi particolari, legittimi ma settoriali, il civico consesso decide per il bene dell’intera collettività. Ricerca quello che si ritiene il maggiore interesse della comunità locale, andando oltre l’accettazione di vantaggi spiccioli e immediati, per non essere adagiati sulle verità delle veline degli strombazzi politici.
Certo, il Consiglio può sbagliare, sicuramente a volte lo ha fatto come è umano che sia, ma la continua ricerca dietrologica per motivare le scelte consiliari che dal giorno dell’insediamento viene affannosamente portata avanti, ha prodotto il nulla.
Prima si comprenderà che il Consiglio si autodetermina in modo libero e prima si porrà fine alla produzione di eccesso di bile di chi è rimasto ancorato a vecchie logiche.
Ci ha provato prima il Sindaco, poi ci hanno tentato sindacati, stampa, associazioni varie e così via. Ma ogni tentativo di tirare dalla giacchetta i consiglieri è miseramente fallito. Il Consiglio è disponibile ad ascoltare tutti ma poi decide liberamente. Respinge al mittente ogni tentativo di essere messo in mezzo a diatribe di ogni tipo: politiche, tra sindacati o tra dirigenti. Noi dal primo giorno ci siamo assunti le nostre responsabilità, altri facciano altrettanto.
Se poi addirittura qualcuno immagina di agitare lo spettro della via giudiziaria come forma di pressione, sappia che ne uscirà con le ossa rotte. Perseguiremo ogni strada utile a tutela della nostra onorabilità e a difesa di una reputazione conquistata sul campo con la dignità della nostre condotte.
Sul ponte del Consiglio sventola solo la bandiera della Città.
Con animo sereno.