Caos ordinanze: Aperti, chiusi, aperti, ci risiamo. Musolino rigida sull’ordinanza che non si cambia
12 gennaio 2021
E’ il solito caos dovuto alle ordinanze, così chi poteva aprire per Musumeci, deve rimanere chiuso per De Luca. I barbieri, i parrucchieri, servizi alla persona aperti secondo il presidente della Regione e la sua ordinanza, chiusi eccome per De Luca. Anche per i mercati la stessa cosa: aperti secondo l’ordinanza regionale, chiusi secondo quella sindacale. E’ irremovibile l’assessore Musolino: vale la nostra ordinanza, dichiara. Ma tutto è ancora da vedere, anche in funzione di eventuali impugnazioni di quella sindacale già annunciate da più fronti, a cominciare da quello regionale, oltre che da moti consiglieri comunali. E poi c’è un ‘incognita: le multe eventualmente elevate in base ad ordinanza sindacale in contrasto con quella regionale, valgono? Sono ricorribili? Evidentemente si, e l’esperienza passata lo insegna. Quel che non insegna a chi ci governa, invece, è coordinarsi per scongiurare confusione che significa rischi per la salute, ansia e perdite economiche.