“Il sindaco De Luca revochi del tutto o modifichi l’ultima ordinanza sulla chiusura delle attività commerciali facendole operare nel rispetto del solo DPCM!”.
Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che già lascorsa settimana si era espresso sulla necessità di rafforzare soprattutto i controlli piuttosto che anticipare il coprifuoco, chiede al primo cittadino di fare un autentico “dietro front” in merito allo stop anticipato inflitto ai negozi e agli esercenti.
Chiedere semplicemente di posticipare con una mozione dalle ore 19 alle ore 19,30 l’orario del coprifuoco ai commercianti che finora hanno sempre rispettato le regole anti-Covid- spiega Gioveni – non solo non risolve per loro il problema, ma risulta anche inefficace ai fini del contenimento del contagio visto che il coprifuoco generale rimane in ogni caso fissato alle ore 22,00.
Che senso ha infatti – si chiede il consigliere – imporre agli imprenditori la chiusura alle ore 19,00 o 19,30 che sia, quando fino alle ore 22,00 tutti, ma proprio tutti (anche gli stessi commercianti) possono circolare liberamente fino all’ora di coprifuoco imposta dal DPCM?
I provvedimenti (sia le ordinanze che le mozioni) – prosegue convinto il consigliere – o si fanno bene o non si fanno; non ci può essere una via di mezzo che poi alla fine rende nulli gli sforzi sia dei commercianti che rispettano le regole, sia di chi amministra o ha il compito di contenere e gestire al meglio questae emergenzasanitaria ed economica senza precedenti.
Inoltre – ironizza l’esponente di FdI – appare davvero curioso e in controtendenza il fatto che la maggior parte di chi oggi chiede di venire incontro ai commercianti posticipando di mezzora la chiusura non lo abbia concretamente dimostrato in Aula votando a favore della delibera di variazione di Bilancio che prevedeva per loro le misure economiche.
Pertanto – conclude Gioveni – chiedo al sindaco De Luca di annullare, quanto meno nella parte relativa alle attività commerciali, l’orario di chiusura delle ore 19 lasciando liberi negozi e attività commerciali, nel pieno rispetto però delle regole anti-Covid, di poter chiudere le saracinesche ottemperando al solo DPCM nazionale.
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