Sintomi depressivi o ansiosi per un italiano su quattro durante il periodo del lockdown. E poi i disturbi del sonno che sono risultati in forte crescita tra la popolazione, soprattutto per quanto riguarda le donne. E’quanto emerge dal progetto “Cocos”(Covid Collateral Impacts), ideato e condotto dalla professoressa Maria Rosaria Gualano e dal dottor Gianluca Voglino dell’università di Torino.
Dalle interviste condotte su un campione di oltre 1500 soggetti, tutti maggiori di 18 anni d’età, la salute mentale, spiegano i ricercatori, “sembra essere un problema significativo”. In particolare, si evidenziano profili di fragilità tra le donne, i più giovani e tra coloro che hanno subito difficoltà economiche legate al lockdown.
I dati mostrano, infatti, che il 23,2% degli intervistati ha avuto disturbi di tipo ansioso, il 24,7% sintomi depressivi, il 42,4% disturbi del sonno e, per quest’ultima patologia, la probabilità di essere colpiti risulta doppia tra le donne.
“Bisogna mettere al centro dell’agenda di sanità pubblica la cura della salute mentale del cittadino – sottolinea la professoressa Maria Rosaria Gualano – in quanto la sofferenza mentale potrebbe rappresentare un’ennesima pandemia di cui occuparsi a livello globale, soprattutto per i soggetti più a rischio come i giovani, le persone sole e chi ha perso o rischia di perdere il lavoro”.
“L’alto interesse che lo studio ha suscitato tra gli intervistati – aggiunge Gianluca Voglino – testimonia la necessità di ascoltare i bisogni dei cittadini. Serve farsi carico delle persone in modo globale, ancor di più in momenti difficili come quello che stiamo vivendo”.