E’ tornato Cateno, e si è visto e sentito. Senza peli sulla lingua e con un moto interiore a stento trattenuto contro chi, a suo dire, ha strumentalizzato la sua assenza, lunghetta per la verità, per attaccarlo a testa bassa ed anche con illazioni a cui lui ha risposto senza veli: “Mi sono disintossicato da Facebook, altro che la cocaina” ha detto nella sua prima intervista ufficiale dopo il suo ritiro fiumedisano. Un colpo che in pochi si aspettavano. Ma “scateno” non si è risparmiato ed ha mostrato che la sua lunga pausa gli ha giovato restituendogli smalto e vigore. Forse anche troppo, visto il fuori programma ai danni del “povero” collega finito durante la conferenza stampa, sotto il fuoco di fila dello scatenatissimo primo cittadino. Ma Cateno De Luca è fatto così: non le manda certo a dire. Anche se, in effetti, più che una conferenza stampa è stata davvero, come detto dal collega, più un comizio. Ma è stato sempre così, anzi per la maggior parte delle volte ed oggi la consuetudine deluchiana non si è smentita. De Luca ne ha avute per tutti ed anche per molti giornalisti “rei” di non aver preso in debito conto quello che oggi De Luca rilancia come e più di prima: la sua banca dati. “Quando l’abbiamo presentata ne ridevate” ha detto con un “pelino” di livore. Ed in effetti oggi è uno strumento utile, che però gli è costato, per il suo acre e diretto esprimersi, anche un’accusa per vilipendio. “Abbiamo una banca dati – ha detto il primo cittadino – che né la Regione Siciliana né a livello nazionale è stata adottata per mancanza di lungimiranza o pretestuosa volontà. Una banca dati che finalmente offrirà un monitoraggio procedurale sui programmi finanziari afferenti i fondi bilancio ed extra bilancio. Per la mia Amministrazione questa è sempre stata una priorità necessaria a massimizzare l’efficienza dei fondi, assicurando la qualità degli interventi e fornendo risposte concrete alle reali esigenze del territorio. Il monitoraggio serio, non quello farlocco, ci ha permesso di imprimere la decisiva accelerata su tutti i procedimenti tecnico-amministrativi fermi o rallentati. Così facendo potremo assicurare il rispetto dei vincoli temporali imposti da ogni programma, senza il rischio di incorrere nelle procedure di definanziamento degli interventi da parte delle singole Autorità di Gestione, oltre che per beneficiare delle soglie premiali assegnate ai soggetti beneficiari più virtuosi”.
Ma il punto nodale di stamattina, anche per rientrare con “effetti speciali” cui il Sindaco De Luca ha abituato, è stato sicuramente il Piano straordinario infrastrutturale “Riparte Messina”, il quale include l’apertura di ben 166 cantieri per un costo complessivo pari a 499.876.682,85 milioni di euro di investimenti per i prossimi 18 mesi. Nel dettaglio, al 30 maggio scorso sono stati già riattivati 22 cantieri esistenti, per un totale di oltre 65 milioni di euro. Dal 1 Giugno scorso al 30 settembre, tra Comune di Messina e Città Metropolitana, saranno aperti 65 cantieri per un totale di quasi 128 milioni di euro. Dal 1 ottobre prossimo al 31 dicembre, altri 30 cantieri per una spesa di oltre 42 milioni di euro. Dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno prossimo, tra Comune e Città metropolitana saranno aperti altri 42 cantieri per oltre 190 milioni di euro. Infine, dal 1 luglio 2021 al 31 dicembre 2021, gli ultimi 7 cantieri per 73 milioni di euro circa.
“Durante questo periodo emergenziale – afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca – ci siamo trovati con dei furbetti che sopra le nostre teste sparavano castronerie, mentre sul territorio a tenere buona la gente c’erano i poveri sindaci. Questa è l’Italia che va cambiata, a cominciare da oggi, con un lavoro che è frutto di due anni di buona amministrazione, senza nessuna improvvisazione, che prevede il rilascio di una banca dati costruita per mettere a sistema e sotto controllo i finanziamenti richiesti e quelli ottenuti. Una piattaforma digitale che l’assessore Carlotta Previti ha costruito con il CED, perché il problema attuale non sono i soldi che ci sono e lo certificherò nella relazione del secondo anno di attività che stiamo chiudendo, ma le procedure di spesa, figlie di un altro problema ancora più insopportabile: una classe burocratica che fa schifo. Il fatto che in passato altre amministrazioni abbiano perso finanziamenti per inettitudine dei burocrati, mentre la politica è rimasta a guardare, dimostra che c’è qualcosa circa le procedure che va corretto. Abbiamo a che fare con una classe dirigenziale al cui interno troviamo qualche delinquente e ignorante. Pensavano di avere ancora a che fare con dei cretini. Ecco perché con tali soggetti andremo sempre allo scontro”.
Gli strumenti chiave che questa Amministrazione ha voluto mettere in campo sono stati in ordine: la creazione di un software di controllo della spesa e di monitoraggio sulle scadenze temporali che consente di raccogliere, registrare, elaborare, trasmettere tutti i dati dei rup e relativi agli stati di avanzamento procedurale e finanziario; atti procedurali.
“Se penso che sono stati sbloccati iter procedurali di opere importanti come il Porto di Tremestieri o via Don Blasco – conclude il Sindaco metropolitano – ferme a causa di irregolarità procedurali amministrative, non ci dormo la notte. La scarsa capacità a recepire i vincoli imposti dai programmi a valere sui fondi extrabilancio, il mancato rispetto dei tempi e la dilatazione temporale delle fasi procedimentali riguardanti la progettazione, le gare e le sottoscrizioni dei contratti, hanno indotto questa Amministrazione a disciplinare in modo uniforme e standardizzato le procedure per controllare l’avanzamento e lo stato di attuazione dei singoli interventi. Dal 2018 è cambiata la musica. Da qui ai prossimi diciotto mesi cambierà ulteriormente: consegneremo un piano infrastrutturale da fiore all’occhiello, che nessuno fino ad ora ha avuto il coraggio di attuare. Forse per questo quando il Sindaco De Luca parla dà fastidio, perché mette a nudo tutta l’inconsistenza di certi burocrati senza scrupolo, che con la connivenza di chi mi ha preceduto o governa sopra le nostre teste ha affossato il territorio” ha concluso De Luca.