Sono state presentate le richieste di condanna a carico dei coinvolti nell’operazione della Squadra Mobile di Messina, denominata “Flower”. Le richieste sono state formulate nell’aula bunker del Carcere di Gazzi, dove ieri mattina si è tenuta l’udienza. E’ stata stralciata la posizione di Carmelo Antonio Pandolfino per richiesta di procedere alla messa alla prova.
LE RICHIESTE DI CONDANNA
L’accusa ha chiesto 14 anni per Giovanni De Luca, 16 anni per Kevin Schepis, 10 anni per Giovanni Lo Duca e per Giuseppe Esposito, 8 anni per Domenico Mazzitello e per Vincenzo Gangemi, chiesti un anno ed otto mesi per Placido “Dino” Arena, due anni per Cristian Messina e per Antonino Rizzo, 4 anni per Eliseo Fiumara, 10 mesi per Giuseppe Cardia.
I fatti contestati sono quelli di aver imposto con la forza il servizio d’ordine con propri buttafuori nei locali della movida messinese, oltre a fenomeni di richiesta di denaro.
L’operazione di polizia giudiziaria in argomento fu l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su una pericolosissima cellula delinquenziale che, nell’ambito della gestione dei servizi di sicurezza presso diversi locali di ritrovo in cui si concentra la movida della provincia messinese, era riuscita ad imporre – ai responsabili della sicurezza ed ai titolari di pubblici esercizi – la corresponsione di somme di denaro per l’assunzione di personale addetto alla vigilanza, tentando addirittura, in alcuni casi, di estromettere la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni ed altro.
Ad alcuni componenti del gruppo criminale scoperto sono pure attribuite, tra i capi di imputazione provvisoria dell’ordinanza di custodia cautelare emessa, due cruente rapine commesse in armi e a volto travisato.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, visione di immagini tratte da impianti di video sorveglianza, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.
Le risultanze d’indagine, rimesse all’Autorità Giudiziaria inquirente, hanno quindi consentito ai Pubblici Ministeri titolari del relativo procedimento, i quali condividevano il quadro indiziario raccolto dagli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile messinese, di richiedere ed ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare del massimo rigore nei confronti di 7 persone e quella degli arresti domiciliari a carico dei rimanenti 3.
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