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Messina “orfana” di De Luca non si è fermata: la prova “del fuoco” di Salvatore Mondello e di Dafne Musolino

- 18/06/2020
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di Giuseppe Bevacqua

Ma potrà un uomo decidere di non sottrarre tempo a chi non ne ha? Potrà qualcuno, anche se gravato di pesantissimi impegni politici ed amministrativi, anche se in un momento in cui la sua presenza sarebbe stata importante e determinante, decidere di lasciare tutto e tutti per dedicarsi a chi per molto, forse troppo tempo, è stato trascurato tra campagne elettorali, pendenze giudiziarie, impegni istituzionali, battaglie a volte “pro domo sua” ed a volte “pro domo” nostra? Non abbiamo mai, da queste pagine, sostenuto sempre ed in ogni caso l’operato del Sindaco di Messina, Cateno De Luca, chi ci segue e si ricorda, o vuol ricordare, lo sa benissimo.

E’, però, guardando questa foto di copertina, che risale al giorno dell’insediamento del Consiglio Comunale di Messina, che forse qualche spiegazione, anche superficiale, è possibile farsela dell’assenza fin troppo prolungata di Cateno De Luca da Palazzo Zanca. E’ il modo con il quale De Luca abbraccia e guarda i suoi genitori, orgoglioso della fascia tricolore, ma ancor più di loro. Insomma è umano e deve pur essere compreso quanto sta accadendo. Non ho voluto scrivere finora perché ho avuto sempre l’impressione che fosse fin troppo strumentale dare addosso all’assente, che è fin troppo facile criticare ed attaccare chi, in questo momento, è debole mentre solitamente è forte e non facilmente arginabile. Troppo facile. Anche perché c’è una verità innegabile: Messina non si è fermata, anzi ha proceduto nel portare avanti programmi, lavori, cantieri, ed ha anche affrontato prove non semplici come la ripresa, la movida, la rabbia dei commercianti, la loro disperazione, le difficooltà delle famiglie che ancora ci sono, tutte. Vicende che sono uguali a quelle di tutti gli altri comuni di Italia che alzano la testa, almeno ci provano, dopo un periodo di chiusura che ha distrutto certezze, logorato economie già logore, messo in discussione politiche e sistemi. Messina è andata avanti.

Ed al banco di prova c’è stata la Giunta, quella degli “assessori muti” come venivano definiti, anche da noi, per la verità, che “muti” non lo sono stati più. Soprattutto due tra gli assessori hanno subito quella che potremmo chiamare la “prova del fuoco”, ed alla quale non solo non si sono sottratti ma che hanno affrontato ed affrontano, stante la perdurante assenza fisica di De Luca, ancora oggi. Salvatore Mondello e Dafne Musolino, sopra gli altri assessori, hanno dimostrato e lo stanno ancora dimostrando, che “senza De Luca si può”. Salvatore Mondello ha presenziato ad ogni impegno istituzionale che sarebbe stato del Sindaco, ma già da tempo lo faceva, ha incontrato assessori regionali, personalità, cittadini, associazione di categoria, ha scritto ordinanze, insomma ha permesso che l’attività ordinaria e non solo, della città andasse avanti. Un Mondello che non è mai stato un “animale politico”, solitamente schivo alle telecamere ed alle ribalte, un professionista che ha fatto del proprio “sistema” di lavoro di sempre un metodo anche per la sua carica di vice sindaco.

Così anche per l’assessore Musolino che gestisce settori delicatissimi della città: mercati, sicurezza urbana, polizia municipale, movida, igiene… Una professionista della legge che, anche lei, era distantissima dalla politica e che ancora ricordo nel nostro primo incontro alla presentazione degli assessori designati: lontana mille anni luce dalla realtà politica, dalle insidie dialettiche insite nelle delicate decisioni che mai accontentano tutti. E non me ne vogliano gli altri assessori che comunque ricomprendo, anche loro, negli sforzi di questi ultimi mesi. Ci mancherebbe altro. Sono uomini e donne di cui la città sta usufruendo, persone che sono lontane dalla politica di professione o dagli interessi personali, persone che azzarderei dire De Luca ci ha regalato. Affermazione questa che qualcuno interpreterà, certamente, come troppo schierata. Ma l’unico schieramento che conosco è la mia città, proprio come fosse un padre o una madre a cui stare vicino nel momento del bisogno, a qualsiasi costo.

 

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