Dipendenti “anziani”, autisti senza dei quali, con il loro bagaglio di esperienza, nulla si muove nel trasporto pubblico. Dipendenti però che nel trasferimento dalla vecchia ATM a quella nuova, la S.p.a. nata dal “Salva Messina” sono rimasti ancora creditori della 13^ e 14^ mensilità, del mese di maggio ancora non pagato e della quota ferie non godute. Insomma soldi che i dipendenti reclamano e sui i quali fino a stamattina, fino a prima del sit-in, nessuno dei liquidatori si era espresso sull’eventuale modalità e tempi di liquidazione. Li abbiamo incontrati in piazza Unione Europea, pochi ma di rappresentanza, sotto l’egida del sindacato ORSA che da sempre si batte e si è battuto per la “normalizzazione” di un ex partecipata che passava per “gioiello” della vecchia amministrazione comunale Accorinti ma che “preziosa” non era, anzi tutt’altro. Ecco però che a mezza mattinata e dopo le interviste rilasciate che la direzione dell’ATM in liquidazione comunica che quanto dovuto verrà pagato entro giovedì 18 giugno, “gli sripendi del mese di maggio 2020, i quali completeranno la retribuzione ordinaria, i ratei della 13^ e 14^ anno 2020 ed eventualmente una quota di ferie non godute, il tutto compatibilmente con le disponibilità finanziarie di ATM in liquidazione.
Di seguito le interviste e le dichiarazioni di Mariano Massaro, segretario nazionale ORSA.
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