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Messina Social City: conferenza stampa rinviata e manifestanti “spiazzati”. De Luca va a pregare a Tindari.

- 18/03/2019
esclusi

Sarà stato il 47 esimo compleanno del Sindaco Cateno De Luca, compiuto proprio oggi, o la necessità di andare a pregare al Santuario della Madonna di Tindari, o altri motivi tecnici che ancora non conosciamo, fatto sta che la annunciata conferenza stampa che doveva fare probabilmente chiarezza su Messina Social City è stata rinviata a pochi minuti dall’orario concordato.

” E’ stata rinviata a data da destinarsi la conferenza stampa relativa alla Messina Social City, prevista oggi, lunedì 18, alle ore 9,30, nella Sala Falcone Borsellino a Palazzo Zanca”. E’ così che uno scarno comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune di Messina ha comunicato il rinvio della conferenza alle 8:52, spiazzando di fatto tutti gli ex lavoratori dei servizi sociali “chec’eranoprima”, raccolti tra ingresso di Palazzo Zanca e salone interno. Tutti avevano intenzione di presenziare alla conferenza annullata e di protestare con il Sindaco per essere rimasti fuori, per motivi ancora da chiarire, dalle 510 assunzioni fatte dall’Agenzia neonata che si occuperà di Servizi Sociali. Amarezza su amarezza, dunque, per i tanti lavoratori rimasti a spasso e che con motivi diversi dichiarano di essere stati “ingiustamente esclusi”. Parlano con disperazione e con rabbia, ma anche con circospezione: la paura, probabilmente, è quella di nuocere a chi “ce l’ha fatta” ad ottenere il proprio posto indeterminato in seno al Comune di Messina. Ci sono gli ex Casa Serena, che non erano in forza al momento della fotografia scattata dall’applicazione dell’articolo 37 del CCNL, e quelli che invece erano in forza eccome e che svolgevano servizi importanti come l’assistenza agli anziani ed ai bambini disabili. In 20 esclusi non riescono ancora a capire perchè.

Le nubi, insomma si agitano e si addensano sopra l’Agenzia comunale appena nata e già tanto discussa ed attaccati a suon di ricorsi. Si attendono così le risposte alle tante domande alle quali l’assessore al ramo dovrà prima o poi rispondere.

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