
Messina, 7 marzo 2019
Si è svolta in tarda serata la conferenza stampa relativa all’arresto di Cristian Ioppolo, gravemente indiziato dell’omicidio di Alessandra Musarra, la trentenne, uccisa in casa e ritrovata dal padre nella mattinata. Ad uccidere la donna sarebbe stato il fidanzato, Cristian Ioppolo, disoccupato, 23 enne.
La donna sarebbe stata uccisa dalle percosse del fidanzato che in tarda mattinata ha confessato dopo il ritrovamento della donna.
Il giovane avrebbe iniziato con la donna uccisa una relazione nel mese di marzo dello scorso anno, che, ainizialmente, sarebbe stata senza problemi. Con l’andare del tempo, dopo che i due hanno iniziato a convivere, sarebbero iniziati problemi. Difficoltà economiche e litigi continui però mai segnalati o denunciati dalla vittima alle forze dell’ordine, ma a conoscenza della sua famiglia. I suoi congiunti, infatti, avrebbero osteggiato fortemente la relazione che mano a mano si è raffreddata con la fine della convivenza. Pertanto il Ioppolo non dormiva più in casa di Alessandra Musarra che abitava proprio sopra l’abitazione della propria madre. Il Ioppolo però, come riferiscono gli inquirenti, il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci ed il giudice Marco Accolla, era solito entrare ed uscire da casa della Musarra, essendo rimasto in possesso delle chiavi ed a volte restare a dormire con la vittima. Una relazione travagliata insomma, finita ieri in tragedia. “Non sapevamo nulla, ha detto la dottoressa Scaminaci, nulla era stato riferito alle forze dell’ordine su queste violenze, su questi litigi e pertanto non siamo stati in grado di intervenire preventivamente”. Così il ragazzo nella notte di ieri dopo aver inviato sms e messaggi alla donna chiedendole, presumibilmente di continuare la loro relazione, ricevendo risposte negative avrebbe cominciato a coltivare la propria rabbia contro la donna, culminata nella violenza dopo che la Musarra non ha più risposto ai messaggi del Ioppolo.
E’ così che Cristian Ioppolo di fronte ai netti rifiuti della Musarra si sarebbe introdotto in casa della donna aggredendola e dando sfogo a tutta la sua rabbia. L’ha uccisa a mani nude, Cristian Ioppolo, colpendola ripetutamente al capo, al collo ed al torace fino ad ucciderla. Quello che l’indomani hanno ritrovato i genitori della ragazza è stato un corpo martoriato.
Particolarmente efferato il crimine perpetrato da Ioppolo ma anche contorto il suo piano per cercare di farla franca. Il ioppolo infatti dopo aver nmassacrato di pugni la giovane donna le ha sottratto il telefono cellulare ed avrebbe inviato un messaggio al padre di lei: “Papà aiutami. Qui c’è il mio ex che non mi fa uscire di casa”. Il riferimento nel messaggio falso inviato al padre di Alessandra Musarra era nei confronti del fidanzato precedente allo Ioppolo. Un tentativo di far ricadere la colpa su un soggetto totalemente estraneo alla vicenda. E’ così che l’indomani mattina (il 7 marzo ndr.) il padre ha cercato di farsi aprire dalla figlia senza però ottenere risposta. E proprio con l’aiuto dello Ioppolo sarebbe riuscito ad entrare in casa dalla finestra dell’abitazione della figlia, ritrovandola in una pozza di sangue. Cristian Ioppolo avrebbe lasciato il padre che si disperava per la morte della figlia e si sarebbe allontanato dalla casa della Musarra disfacendosi del telefonino sottrattole.
Un tentativo di depistaggio, quello operato dallo Ioppolo, che però non è valso a nulla. Gli inquirenti giunti sul posto hanno immediatamente rintracciato il fidanzato della giovane vittima, e posto così Ioppolo a stretto e continuo interrogatorio durante il quale il giovane è crollato ammettendo le proprie responsabilità. E’ così che il fermo è stato confermato e Cristian Ioppolo, in tarda serata, condotto ed associato alla casa circondariale.