Messina, 11 febbario 2019
E’ una vera e propria polveriera pronta ad esplodere la vicenda del blocco delle attività voluto dal sindaco della Città Metropolitana, Cateno De Luca. Si sono ritrovati in sit-in stamattina molti dei dipendenti dell’ente ai quali è stato interdetto l’ingresso nei locali e che sono stati sospesi dallo stipendio con una delibera urgente di De Luca. Sul posto è intervenuto anche il sindaco De Luca che ha chiarito che non tornerà indietro dalla sua decisione. “E’ un atto di forza che in pochi hanno forse compreso e dal quale non si può tornare indietro. Non è possibile che questo Ente non riesca a chiudere il bilancio se non con un debito nei confronti di sé stesso. Il prelievo forzoso da parte del Governo è infatti un atto scellerato che consolida un debito per la Città Metropolitana dal quale non può riprendersi e che la porterà al fallimento per debiti verso lo Stato, lo stesso Stato a cui appartiene l’Ente“.
Ai dipendenti riuniti in sit-in il sindaco De Luca non ha dispensato parole tenere accusandoli di non essersi mossi quando è stato chiesto e che pertanto adesso, secondo il sindaco metropolitano di Messina, “nessuno può lamentarsi”.
“Abbiamo anche atteso il periodo migliore per effettuare il nostro atto di forza, non agendo a novembre o a dicembre per non lasciarvi senza stipendio in un periodo delicato, ha urlato De Luca dalle scale dell’Ente, oggi non potete protestare per una situazione che conoscete benissimo. Quale lavoro svolgete all’interno di questi locali? Nulla!” ha sentenziato De Luca, attirando contro di sé le violente proteste del personale presente.
Veri e propri attimi di scontro si sono verificati nel momento in cui il sindaco De Luca stava lasciando Corso Cavour, con urla, insulti e lacrime, ma non solo De Luca non ha mostrato alcuna comprensione verso gli animi esacerbati, il sindaco è addirittura sceso dall’auto che stava partendo per affrontare a muso duro un paio di rimostranti. Si è temuto il peggio quando il sindaco ha affrontato la folla ma la situazione è stata riportata alla sicurezza solo grazie all’intervento del nucleo di sicurezza del primo cittadino che è stato scortato fino alla sua auto per poi ripartire. Una polveriera quella delle ex province che non è solo una situazione messinese ma che è cartina di tornasole dell’insufficiente peso esercitato da parte della Regione Siciliana e della deputazione politica sulla vicenda. Si attende intanto l’esito dell’emendamento presentato da Forza Italia che potrebbe risolvere la questione del prelievo forzoso che sta bloccando più di una delle ex provincie siciliane. Intanto i dipendenti dell’ente regionale stanno organizzandosi per occuparne i locali.