Messina, 3 maggio 2020
“Fase 2: l’edilizia per rilanciare Messina, la riapertura sarà graduale in tutto lo stivale, si stima la riapertura del 30% dei cantieri pubblici e privati oltre 200mila edili, a Messina poco più del 20% dei cantieri riaprirà i battenti, oltre l’80% delle Imprese deve ancora riorganizzarsi“. Così il segretario generale Feneal Uil Messina-Palermo Pasquale De Vardo.
“Indispensabile e obbligatorio (art. 2 c 6 del Dpcm 26 aprile) insediare dal 4 maggio i Comitati di cantiere nelle grandi opere e soprattutto i Comitati Territoriali in ogni Provincia, tutte le Aziende saranno chiamate a osservare e applicare il protocollo interconfederale del 24 aprile che integra quello del 24 marzo, sottoscritto da Cgil Cisl e UIL, Mit, Ministero del Lavoro stazioni appaltanti pubbliche e parti sociali che prevede ferree misure preventive in materia sanitaria. Bisogna garantire la sicurezza di tutti i lavoratori, contrastando e prevenendo l’epidemia Covid19, garantendo il diritto alla salute e tutelando i tanti imprenditori seri della nostra Provincia impegnati a riorganizzare le proprie Imprese. Tassativo venirne fuori, ma serve un piano straordinario di investimenti. Ricostruire dalle macerie, dall’infrastrutturazione passa la crescita di un territorio e il miglioramento della qualità della vita, occorre adottare misure di interventi strutturali e una programmazione di lungo respiro, aspettare oltre è autolesionista. Ma oltre guanti e mascherine non si dimentichi di usare il buon senso, l’intera provincia Messinese sta affrontato questa pandemia dimostrato ancora una volta, smentendo le affermazioni di qualche editore nazionale, grande compostezza un enorme senso di responsabilità e una grande maturità culturale, doti purtroppo fino adesso raramente impiegate dal sindaco De Luca, in cerca di un consenso mediatico spasmodico fine a se stesso e vuoto di una responsabile visione programmatica, il sindaco De Luca continua a giocare una partita tutta sua che prescinde dall’interesse comune, quello della collettività dello sviluppo economico e della ripresa, strumentalizzando fatti e persone quando invece servirebbe solo fare sintesi e squadra. Sbloccare subito quelle opere già finanziate e appaltate, come gli Approdi Tremestieri, non è più tempo di ‘giochi’ politici, di annunci e beatificazioni personali, spieghi alla collettività perché l’opera è ferma da ben oltre due anni e non è mai realmente partita a prescindere dalla pandemia, un opera fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale economico Messinese. In quasi due anni il sindaco De Luca ha annunciato settimanalmente il recupero di ingenti somme recuperate nei vari “cassetti nascosti” di Regione, Città Metropolitana e Comune, per oltre 900milioni, gli ultimi risalgono alla legge di stabilità Regionale 2018, che dovrebbero garantire circa 99milioni per Messina. Cifre significative e che sarebbero ossigeno puro per il nostro territorio, ma non vorremmo che come accaduto in questi due anni, continuassero a restare cifre utili solo a fini propagandistici, dimostrazione ne sono state le risorse del masterplan e dei patti per il sud, mai spese e misteriosamente non impegnate che andranno definitivamente perse nei primi mesi del 2021“. Conclude Pasquale De Vardo, “se queste risorse esistono concretamente, chiediamo allora di spendere bene e presto, facendo opera di semplificazione sulla progettazione che faciliti e snellisca i vari passaggi tra studio di fattibilità progetto definitivo e progetto esecutivo, investire nella rigenerazione urbana, la riqualificazione del centro storico delle periferie, investire in edilizia sanitaria, in edilizia scolastica e incentivare l’edilizia privata. Il 4 maggio diventi un occasione per il vero rilancio di Messina, un rilancio infrastrutturale, economico e sociale, che può e deve passare dal settore delle costruzioni come è avvenuto e continua ad avvenire nelle regioni più industrializzate del nord, si mettano da parte ideologie e ambizioni personali e si pensi a progettare la Messina che verrà”.