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L’Ordinanza “a condizione” potrebbe essere annullata dal Prefetto. Così Vitalba Azzollini a Meriodionews

- 07/04/2020
deluca sbarco sabato 4 marzo

Messina, 7 aprile 2020

L’ordinanza “a condizione” che prevede la registrazione obbligatoria 48 ore prima del traghettamento ed il censimento una tantum dei pendolari dello Stretto “potrebbe essere vietata dal Prefetto, e non sarebbe la prima volta“. Lo dichiara in un’intervista a Meridionews Vitalba Azzollini, giurista e funzionaria Consob.

In sostanza l’ordinanza che dovrebbe entrare in vigore alla mezzanotte di oggi secondo la Azzollini “è in contrasto con quanto previsto dal DPCM del Ministro Conte laddove è previsto il divieto di ordinanza contigibili ed urgenti che si sovrappongano a quanto già previsto dal Decreto”. Insomma secondo la Azzollini, quella di De Luca sarebbe la “solita boutade” che non avrebbe dunque un seguito.

Eppure nello Stretto si continua a sbarcare ed insieme ai pendolari continuano ad arrivare siciliani dall’estero che fanno rientro al proprio comune d’origine in assoluto contrasto proprio con quanto previsto dall’ultima versione del Decreto Conte. Ed allora che fare? Se l’ordinanza dovesse essere vietata ed annullata dal Prefetto il balletto dei numeri, tra pendolari e nuovi arrivi, continuerà? E con buona pace di chi afferma che gli arrivi sono solo quelli di “pendolari”? Con bagagli e masserizie al seguito?

Se la “battaglia” di De Luca, con tanto di “me ne frego” e di mani sui fianchi da fastidio evidentemente si fa prevalere l’antipatia al buon senso, perché qualcuno deve pur indagare ed intervenire sui numeri degli arrivi. Un censimento con registrazione dei pendolari non porrebbe fine a qualsiasi polemica? Registrandoli se tutti, dico tutti gli arrivi, risultassero “pendolari”, pur con bagagli e borsoni al seguito, non si metterebbe un punto ad una vicenda che seppur appassiona i media potrebbe davvero aumentare il rischio del contagio? Non si scriverebbe la parola fine alla “fastidiosa” per qualcuno protesta del Sindaco De Luca? O con la banca dati voluta dal primo cittadino c’è il rischio di dovergli dare ragione?

vitalba azzollini
Vitalba Azzollini