L’APPELLO DELLA CONSIGLIERA CRISTINA CANNISTRA’ “SI MONITORI LA CASA DI CURA
Messina, 26 gennaio 2020
Cosa sta accadendo e cosa è accaduto alla casa di cura “CRISTO RE”? Sono 100 i lavoratori, tra operatori e sanitari, che sono stati o che verranno sottoposti a tampone. Un numero importante a cui si aggiungono i pazienti. I decessi, di cui uno al Policlinico ed uno all’interno della struttura, danno l’idea del rischio di quanto è accaduto a danno di questa struttura d’eccellenza. Molti dei pazienti che arrivano normalmente alla casa di cura messinese giungono dal Policlinico di Messina, inviati per la riabilitazione, attività che l’Azienda ospedaliera universitaria non svolge. Pertanto quanto è verosimile che molti di questi che si sono ammalati o che si ammaleranno di coronavirus erano già portatori in incubazione quando sono giunti alla casa di cura Cristo Re? E’ una domanda alla quale qualcuno dovrebbe rispondere. Altro quesito: i sanitari della casa di cura avevano da subito i dispositivi di sicurezza individuale adeguati a trattare pazienti con il virus in eventuale incubazione? Da testimonianze interne alla struttura parrebbe di no.
E’ così che la consigliera comunale di Messina, Cristina Cannistrà, dichiara: «Si monitori con urgenza la situazione della casa di cura Cristo Re, per evitare che la situazioni precipiti e che si metta a repentaglio l’incolumità dei sanitari e degli operatori, che non possono essere lasciati da soli a gestire l’emergenza come avvenuto alla casa di riposo “Come d’incanto”». La consigliera comunale Cristina Cannistrà, che a nome del gruppo consiliare del M5s chiede al sindaco Cateno De Luca, al Prefetto Maria Carmela Librizzi e al dirigente dell’Asp Paolo La Paglia di mettere in atto tutte le misure possibili per i degenti ricoverati della struttura e per tutti gli operatori, che non vanno assolutamente lasciati da soli a fronteggiare la pandemia, prosegue: «So benissimo che non è facile gestire una situazione come questa, e ringrazio tutte le forze in campo per l’impegno profuso, ma è fondamentale agire con tempestività per evitare che si propaghi un ulteriore focolaio in una struttura in cui si sono già registrati un decesso e vari casi di positività al Covid, in attesa dell’esito degli ulteriori test effettuati sui pazienti. Non è più possibile temporeggiare perché qui è in gioco la salute della collettività», conclude, chiedendo alle Istituzioni quali provvedimenti siano stati messi in atto per prevenire la diffusione del Virus, con particolare riferimento ai dispositivi di protezione individuale, alla turnazione degli infermieri e ai tamponi da sottoporre al personale e a tutti i pazienti ricoverati.
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