Messina, 11 marzo 2020
Alla luce di quanto dichiarato dal giovane clochard davanti alle nostre telecamere, l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore, ci ha rilasciato alcune dichiarazioni volte a precisare la situazione descritta dal giovane.
CASA DI VINCENZO
La struttura fin dall’emergenza freddo è aperta H24 . In questo momento ospita 20 persone più gli operatori. Il numero di posti è sceso da 22 a 20 al fine di aumentare lo spazio interpersonale e garantire le distanze di sicurezza prescritte. “Chi esce non può rientrare in quanto non sarebbe possibile tracciare i contatti avuti da quella persona con altri potenzialmente a rischio contagio” spiega l’assessore, “Casa di Vincenzo è la casa di questi 20 ospiti e pertanto come tutti noi anche loro devono sottostare alle limitazioni di spostamento previste dal DPCM contro la diffusione del contagio da coronavirus“.
DISTRIBUZIONE PASTI
“Mi sembra strano, dice la Calafiore, che il giovane clochard che credo sia catanese, non sappia che ogni sera alle 20.00 con grande sacrificio personale dei volontari, soprattutto in questo momento, si effettui la distribuzione di pasti caldi all’esterno della Stazione Centrale di Messina? Una consuetudine che stiamo garantendo, nonostante i rischi connessi al contagio e dunque garantendo, per opera dei volontari, un servizio essenziale e nel rispetto delle misure di sicurezza prescritte” conclude l’assessore.
Per quanto attiene la Mensa di Sant’Antonio in effetti la distribuzione dei pasti avviene per scaglionamento in tre turni al fine di garantire la distanza interpersonale. I volontari in questo momento potrebbero non raggiugnere il consueto numero per ovvi motivi legati all’emergenza coronavirus.