
Messina, 22 novembre
Il parallelismo anabolico tra Salvini con le mani ai fianchi e De Luca che fiero si ferma in mezzo alla platea di uno dei seminari dello Smart City Congress o che si aggira per i corridoi di Palazzo Zanca con un piede di porco sulla spalla, è breve. La politica “urlata” ed il muro contro muro del “aggressive social” ha davvero stancato. Lo hanno dimostrato le “Sardine” rimpiendo piazze di migliaia di persone, strette cole le sardine, che muti hanno dichiarato che “non abboccheranno”. Le sardine sono pesci muti, che preferiscono ascoltare, soprattutto coloro che hanno più bisogno e che non hanno voce: come le sardine. L’aggressività politica non paga più, l’hanno dimostrato le piazze piene, lo dimostra Palermo che lontana mille miglia da Bologna, dove è nato il movimento un po’ per scherzo, un po’ per rabbia e per speranza, hanno dimostrato che l’Italia che verrà non è per forza leghista. Così come non è detto che la politica della denuncia ad ogni costo, la politica del “mostro che sbaglia” in pagina social è la regola che premia il politico che la usa. De Luca come Salvini dovrà fare i conti anche con le sardine: pesci che inconsciamente non temono i pescecani. Per loro è il numero che fa la differenza.