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Cloaca di Villa Dante: il “dopo blitz”, bagni chiusi e bagni all’aperto. Gli anziani: “non è cambiato nulla”

- 22/10/2019

Messina, 22 ottobre

Ieri il sindaco Cateno De Luca ha “blizzato” Villa Dante, in cerca dei custodi. Nulla di fatto. Oggi, il giorno dopo, Villa Dante è la solita “terra di nessuno”, tranne che di qualche anziano che gioca a carte e degli operosi (una donna) operai di Messina Servizi, alle prese con una lotta impari con le foglie che cadono dagli alberi (molte più di quelle che una sola può spazzare).

Gli ultrasessantenni che si ritrovano al fatiscente “Centro Anziani” la sanno lunga: “cosa vi ha detto ieri il sindaco” chiediamo. “Ha parlato solo con uno di noi che adesso non c’è” ci risponde il meno a disagio, “ma tanto così è e così rimane”, aggiunge, riferendosi al centro anziani con un gesto. “Sedie rotte che riapariamo noi con le fascette, tavoli rotti e le pulizie fatte sempre da noi con prodotti che… indovinate chi li compra?” sorride amaro. “Ed i bagni?” chiediamo. “In tutta la villa ce n’è uno solo, quello del centro anziani, ma è sporco e nessuno lo pulisce” risponde un altro dei presenti. Nel mentre una signora chiede di poter usufruire “della toilette”: “a suo rischio signora” risponde ridendo uno degli anziani con i quali stiamo parlando. La signora annuisce ed un po’ preoccupata si avvia.

“Un solo bagno, è così da sempre, gli altri sono chiusi da tempo. Non operativi, come i custodi. Ma in effetti un altro bagno c’è!” esclama, vada a vedere vicino alle cabine dell’ENEL, e mi indica due casotti alle spalle della struttura del Centro. Mi avvio, tra i sorrisi ammiccanti tra loro di quel gruppo di “giovanotti”, nel mentre la signora esce dal bagno: espressione schifata ed un timido grazie. Raggiungo il casotto della cabina Enel: una vera cloaca a cielo aperto ed un tanfo irrespirabile. “Qui la gente ci cag…” esclamo mentre ho in mano la telecamera. Torno sui miei passi ed esclamo: “Poi dice che a Villa Dante c’è solo un bagno!”, gli anziani del centro scopppiano in una risata. Ma poi cala il silenzio, amaro: “Là De Luca non c’iannau. I politici sono tutti gli stessi”.