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Dal 17 marzo tram fermi e lavori per l’ennesima pista ciclabile. Il centro di Messina verso la paralisi, come il commercio già asfittico

- 10/03/2025
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A chi servirà quest’ennesima pista ciclabile se non a strozzare ancora di più le strade cittadine e ad impiegare risorse importanti ed irripetibili in qualcosa di non richiesto, non utile, non importante per i cittadini?

Dal 17 marzo scoccherà l’ora X per la tranvia di Messina con il blocco dei tram, l’immissione di nuove navette sostitutive nel traffico veicolare e, da oggi partono anche i lavori per un’altra pista ciclabile “deserto” per una città che tradizionalmente ma soprattutto morfologicamente non usa la bicicletta in modo precipuo e assiduo. Di biciclette nelle piste ciclabili già realizzate, infatti, non se ne vedono quasi del tutto.

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Cantieri su cantieri, quindi, che rischiano davvero di decretare il blocco della viabilità del centro città e un ulteriore colpo mortale alla già asfittica imprenditoria commerciale. Quest’ultima si attendeva vere misure in aiuto della crisi economica che dal nazionale è discesa con forte impatto in città, di certo non aiutata da una viabilità che tende sempre più a tendere verso la realizzazione dei propositi del PUMS. Un piano che secondo l’assessore Mondello non doveva essere un progetto esecutivo da mettere in pratica ma “un piano di riferimento da modellare”. E invece ecco che balza fuori l’ennesima opera viabile inutile al costo di oltre 700 mila euro a valere sul PNRR. A chi servirà quest’ennesima pista ciclabile se non a strozzare ancora di più le strade cittadine e ad impiegare risorse importanti ed irripetibili in qualcosa di non richiesto, non utile, non importante per i cittadini?

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Questo nuovo cantiere a macchia di leopardo che si snoderà in città procurerà ulteriori disagi e lo stravolgimento di strade già intasate, con l’effetto finale e mortale di scoraggiare ancora di più il raggiungimento del centro città.

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Ne sanno qualcosa i commercianti ed i professionisti che hanno la propria attività ed i propri studi prospicienti il viale San Martino che dal viale Europa va verso la villa Dante. Quante attività commerciali dovranno chiudere, quanti studi professionali importanti e vitali dovranno spostarsi in altre zone più raggiungibili anche da anziani e disabili, prima che qualcuno si svegli e si renda conto di quel che si è davvero innescato. Quel qualcuno voleva cambiare la “mentalità” messinese ma sta completando la sua morte commerciale.

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