Pasquale e Brigida hanno rilasciato, tra ieri e oggi, più di qualche intervista, ma le notizie, dice Pasquale, non sono state sempre corrette: “hanno detto che non siamo sposati e che non siamo residenti a Messina. Ma ecco i documenti e le prove che è stato scritto e detto il falso”.
Quale gara di solidarietà? Quale sostegno? Pasquale e Brigida li abbiamo incontrati stamane alle spalle della sede della Gazzetta del Sud, allo ZIR a Messina. Erano soli con la loro Opel Astra ed al loro fianco c’erano altre due persone, le uniche che li stanno aiutando “con una pasto caldo e on una doccia per mia moglie”. Due persone al loro fianco che, però, avrebbero bisogno anche loro di essere aiutate. Chi aiuta Pasquale e Brigida è, infatti, una coppia che conosciamo bene e che abbiamo incontrato per la questione alloggi di transito, pertanto non certo la “Messina bene”, quella facoltosa e ricca, quella snob e lontana anni luce da quel che vuol dire emergenza abitativa.

Pasquale e Brigida hanno rilasciato, tra ieri e oggi, più di qualche intervista, ma le notizie, dice Pasquale, non sono state sempre corrette: “hanno detto che non siamo sposati e che non siamo residenti a Messina. Ma ecco i documenti e le prove che è stato scritto e detto il falso”. La storia di emergenza abitativa parte dal 2021 quando la coppia si era stabilita in un’abitazione singola che doveva essere pagata dal Comune di Messina, “400 euro al mese che non sappiamo se siano stati pagati”. Il dubbio è concreto e nasce dal fatto che la coppia, dopo solo 8 giorni, è stata messa alla porta, chiusa dal proprietario con un lucchetto, e “la nostra roba messa fuori della porta”.

Poi la casa a Fondo Pugliatti nella quale si erano sistemati, ma a gennaio, il giorno della Befana, il crollo del tetto, l’intervento dei vigili del fuoco ed il referto delle lesioni a causa del crollo. Ma anche l’inagibilità dichiarata dai Vigili del fuoco che di fatto li mette fuori casa. Da allora, “ma anche prima” dice Pasquale, “viste le condizioni dell’appartamento a rischio crollo”, vivono in auto, una Opel Astra vecchio modello con le proprie cose nel portabagagli: due borsoni neri e due coperte. Pasquale è epilettico e Brigida non vuole lasciarlo, “se vado a Fratelli Tutti, come mi era stato detto dalla Messina Social City, chi lo aiuta mio marito durante le crisi?”. Ma anche Fratelli tutti, nella quale Brigida c’è stata per poco tempo, per poi fuggire, “non è una situazione sostenibile per una donna tra sporcizia e ubriaconi”.
Pasquale e Brigida sono stati convocati, proprio durante il nostro intervento, dall’assistente sociale del Comune. Vedremo cosa accadrà e come finirà, mentre di “corsa all’aiuto” non abbiamo visto alcuna traccia. Anzi…
