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Febbraio

VI Congresso Cisl Medici Messina, Giuseppe Costa confermato segretario generale. Diffusa preoccupazione sulla Sanità messinese.

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«Cronica mancanza di personale medico e sanitario che causa negli ospedali e in particolare nelle aree di emergenza, una situazione insostenibile».

Messina, 23 febbraio ’25. Giuseppe Costa, medico otorinolaringoiatra, è stato confermato segretario generale della Cisl Medici di Messina. Un’elezione avvenuta al termine del congresso della categoria che ha riunito, all’Hotel Royal di Messina, i delegati della Federazione alla presenza del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. 

Ad affiancare Costa in segreteria saranno Antonio Albanese e Maria Elena Santoro. 

Nella sua relazione, Costa ha ripercorso il quadro della situazione sanitaria in provincia negli ultimi quattro anni. 

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«La pandemia – ha esordito Costa – ha insegnato l’importanza strategica del territorio per evitare l’intasamento dei pronto soccorso per patologie che non hanno bisogno del ricorso alla struttura ospedaliera. Occorre quindi ridisegnare e migliorare l’offerta di un nuovo sistema socio-sanitario integrato con il territorio attraverso la concertazione a livello regionale e territoriale tra Enti locali, ASP, Aziende Ospedaliere, Organizzazioni Sindacali e forze sociali, risulta indispensabile».

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Quindi l’approfondimento territoriale dove, è stato sottolineato, c’è stato un progressivo depauperamento dell’assistenza sanitaria con la chiusura e l’accorpamento di reparti e la riconversione di piccoli ospedali. «Negli ultimi anni nella provincia di Messina – ha detto il segretario generale della Cisl Medici -, a seguito dei vari processi di riorganizzazione previsti dai piani di rientro e dai vari decreti assessoriali, i posti letto   pubblici si sono ridotti di 580 unità. Un continuo modificarsi dei modelli organizzativi e assistenziali non hanno portato vantaggi per l’utenza, anzi hanno creato grandi difficoltà nell’accedere ai servizi del sistema sanitario; quindi, la domanda che si pone è sulle prospettive per Messina con la formulazione della ennesima ‘’nuova’’ rete ospedaliera. Una situazione di stallo che ha reso ancora più instabile il sistema sanitario a partire dall’allungamento delle liste d’attesa, all’intasamento delle aree di urgenza-emergenza, alla mancata applicazione della direttiva europea entrata in vigore nel 2015 sugli orari di lavoro, alle scarse risorse per tecnologie, formazione e riqualificazione professionale e infine alla carenza degli organici per l’impossibilità di reperire medici specialisti». 

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Una preoccupazione evidenziata più volte nel corso della relazione dal segretario della Cisl Medici. «Siamo fortemente preoccupati per il futuro della sanità a Messina – ha continuato -. Siamo in emergenza, come denunciamo da tempo, perché non vengono affrontati da decenni i nodi veri che hanno portato a questo stato di cose. Dall’analisi dei dati balza agli occhi la cronica mancanza di personale medico e sanitario a causa dei pensionamenti e delle riorganizzazioni, causando negli ospedali e in particolare nelle aree di emergenza, una situazione insostenibile. Vorrei portare ad esempio di tale situazione, il reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello, dove la pianta organica prevedeva sulla carta nove anestesisti e che invece si è ridotta progressivamente negli anni a sole tre unità. Tutto questo comporta un impegno eccessivo da parte dei dirigenti medici in servizio, costretti a sobbarcarsi ciascuno 24/25 giorni tra reperibilità sostitutiva e integrativa   ogni mese».

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Sulle criticità del sistema sanitario, la CISL medici di Messina in questi anni ha proposto per le varie aziende sanitarie un ’’nuovo modello organizzativo’’ che valorizza le competenze dei medici e rafforza la qualità organizzativa. «Abbiamo raggiunto un importante accordo con l’ASP di Messina, insieme alle altre sigle sindacali, per il regolamento dell’attribuzione degli incarichi dirigenziali dei medici. Questo regolamento ha rappresentato un punto di svolta, considerando che gli ultimi incarichi dirigenziali risalivano al 2004, infatti   garantisce criteri trasparenti di selezione, valutazione e progressione dei dirigenti medici, promuovendo meritocrazia e professionalità. Un accordo strategico più flessibile anche per risolvere alcune criticità, quali quelle delle zone disagiate di Lipari e Mistretta. Infatti, i medici che lavoreranno in questi ospedali, saranno incentivati attraverso il conferimento di un incarico di alta professionalità».«La Sanità – ha esordito il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – è un argomento sempre molto delicato, soprattutto per la comunità che soffre per le carenze del sistema sanitario territoriale. Una situazione non determinata dai medici o dagli infermieri ma è chiaro che il congresso è servito per approfondire quei temi che saranno poi alla base della programmazione dei prossimi anni. La Cisl Medici, insieme alla Cisl, ha intenzione di aprire una serie di confronti per cercare di migliorare le strutture sanitarie della nostra provincia e ovviamente riorganizzare il territorio affinché si possa dare una risposta migliore agli aspetti sanitari della comunità. La carenza di organico è il punto più critico, da tempo registriamo una carenza di organico strutturale nei medici, ma non soltanto, che determina una offerta sanitaria molto ridotta con lunghe attese per le prestazioni. Attorno a queste necessità occorre una pianificazione con l’ASP per inserire nuove figure, reclutare giovani medici e specializzandi, così da rimpinguare gli organici».

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