Aveva ragione quindi la senatrice Dafne Musolino quando ricordò che il progetto che prese le mosse proprio dalla ex assessora Carlotta Previti e da lei stessa quando era assessore, dal 2023 la Giunta Basile ha perso i fondi per incapacità progettuale.
Le luci della vetrina della propaganda sono accese da anni sulla ideazione e realizzazione dell’I-HUB Messina. Dalla ZES, la prima ipotesi di zona economica speciale, quella che era concentrata nell’area della ex casa del marinaio e degli ex silos, compreso il mercato ittico, fino alla ZES unica ed alla SuperZes di questi giorni, il “progetto” e il finanziamento dell’I-HUB ha goduto di una narrazione costituita da una coniugazione continua di verbi al futuro senza soluzione di continuità.
Ma oggi? Quel che si legge per l’ennesima volta è un altro spostamento della data delle demolizioni che non sono ancora state ultimate in un’area che ha perso, come abbiamo più volte scritto, completamente di interesse in quanto non ricade più nell’esclusiva e ristretta zona economica speciale che ormai è tutta Messina, tutto il Meridione.
Le demolizioni dei fabbricati degli ex silos e di quel che rimane sono state annunciate come prossime ad agosto, poi a settembre dello scorso anno, poi a dicembre, poi ancora a Gennaio e adesso a marzo 2025 per una nuova, anzi ennesima data, di assegnazione di lavori di demolizione che dovevano essere conclusi da tempo.
Ancora una volta si parla di concorso di progettazione, il che semplicemente vuol dire che non esiste un progetto. In modo sibillino e fuorviante si parla di fondi che ancora non ci sono, visto che sono “oggetto di istanza”. Pertanto si conferma quel che diciamo da tempo: gli oltre 50 milioni sono stati perduti nel dicembre del 2023 con la conclusione della misura del Pon Metro 2014-2020, senza progetto e senza appalto realizzati in tempo. Oggi il Sindaco Basile ci riprova con il Pn Metro Plus 2021-2027 per cercare di far rientrare dalla finestra fondi che erano stati già ottenuti ma che non sono stati usati in tempo.
Aveva ragione quindi la senatrice Dafne Musolino quando ricordò che il progetto che prese le mosse proprio dalla ex assessora Carlotta Previti e dalla stessa Musolino, all’epoca anche lei assessora della giunta De Luca, oggi non ha più senso costruirlo in quella zona che non ha più appetibilità per alcuna impresa, visto l’allargamento della ZES, e che i fondi erano stati perduti. Lo disse in un video articolato e chiaro dove denunciava anche di essere stata tacciata di “sciacallaggio” per aver previsto quel che oggi si conferma in modo puntuale: niente soldi e niente progetto. Immediatamente dopo le dichiarazioni della senatrice Musolino il Sindaco Basile si disse disponibile ad un confronto che poi lo stesso disertò.
Secondo quanto si legge oggi su Gazzetta del Sud, che riteniamo frutto di dichiarazioni dell’amministrazione comunale, il progetto che non c’è comincerebbe a vedere la luce non prima di ottobre 2025, dopo il concorso di idee previsto a luglio. Secondo il cronoprogramma la progettazione esecutiva non arriverebbe prima della fine del 2025 e l’inizio dei lavori non prima di marzo 2026. L’opera dovrebbe vedere la luce tassativamente, pena la perdita dei fondi, entro il 31 dicembre 2028. Un cronoprogramma che dovrebbe quindi concludersi quando Basile potrebbe non essere più sindaco.
Nel mentre si continua a fare comunicazione simile a propaganda di governo, dopo due edizioni di SUMMIT pro I-HUB che non esiste, costate oltre 17 mila euro a edizione, l’unica cosa certa è che per la spianata di macerie e per la struttura già rivenduta ai cittadini, non c’è ancora un euro.
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