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Refezione a Messina: ancora un affidamento diretto per la MSC.

- 07/01/2025
mensa scolastica

Ancora un affidamento diretto sotto soglia per la Messina Social City. Uno strumento previsto dal nuovo Codice degli appalti che lo stesso definisce “modalità di aggiudicazione eccezionale” ma che invece diffusamente è diventata consuetudine amministrativa. Il problema, anche questo diffuso, è che la figura dell’affidamento diretto costituisce di fatto una sottrazione alle dinamiche del mercato e della concorrenza in quanto alle modalità di aggiudicazione sotto soglia comunitaria. Il Nuovo Codice degli Appalti ha derogato circa le limitazioni che erano, giustamente, previste dal “vecchio” laddove si prevedeva la legittimità del ricorso all’affidamento diretto solo nei casi di gara deserta o con offerta inappropriata, creazione o acquisizione di opera d’arte, assenza di concorrenza nel mercato per motivi tecnici e tutela di diritti esclusivi inclusi i diritti di proprietà intellettuale.

Così ancora una volta la Messina Social City con la prima determina dell’anno appena giunto, e per la precisione in data 3 gennaio 2025, affida, ancora una volta, il servizio di refezione per Fratelli Tutti e l’assistenza domiciliare alla Vivenda Spa, con sede a Roma ma sedi operative anche in Sicilia (Catania), il servizio di refezione per soli 4 mesi per un valore sotto soglia di € 93.250,88, iva compresa e prevede, sin d’ora, l’eventuale proroga per altri 45 giorni con altri € 34.969,08 iva inclusa. Somma che non supera per pochi spiccioli la soglia prevista per il ricorso all’affidamento diretto, ovvero 140 mila euro per i servizi e 150 mila per i lavori.

L’opportunità al ricorso all’affidamento diretto, ormai consuetudine, nasce dalla volontà non espressa del legislatore di semplificare la gestione amministrativa degli Enti al fine di garantire servizi e la realizzazione di opere necessarie ed urgenti per la collettività. Ma il rischio insito è quello di incorrere nell’abuso di ufficio, come narrato in modo esemplare dalla sentenza della Corte di Cassazione penale dell’11 giugno 2018 in merito al frazionamento artificioso di una serie omogenea di lavori.

Nel caso della Messina Social City e dell’affidamento del servizio di refezione nuovamente alla Vivenda Spa ricade in quanto previsto dal comma 4 dell’articolo 49 del Nuovo Codice degli appalti che prevede possa essere riassegnato un servizio con affidamento diretto allo stesso operatore, in continuazione al precedente affidamento, solo se sono presenti contemporaneamente tre condizioni: la struttura del mercato, l’effettiva assenza di alternative, e l’accurata esecuzione del precedente contratto. Questi requisiti devono essere tutti presenti e specificamente documentati negli atti della procedura.

Ed è questo il punto che chi ne ha facoltà e dovere dovrebbe verificare, in quanto se queste condizioni non sussistessero si tratterebbe di abuso dell’uso di affidamento diretto che, come previsto sempre dall’articolo 49, al comma 2, vieta l’affidamento diretto o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente quando due affidamenti consecutivi riguardano lo stesso settore merceologico, la stessa categoria di opere o lo stesso settore dei servizi.

cascina vivenda refezione