La sequenza di incidenti, anche purtroppo mortali, verificatisi a Messina nelle ultime settimane, non poteva sortire altro effetto se non una necessaria riorganizzazione del Corpo di Polizia Municipale, almeno in termini di servizi programmati. I nomi dei morti, tutti scooteristi, impressiona e dimostra come qualcosa a Messina non va.
Non è solo un problema di viabilità, di strade dissestate, ma anche e soprattutto una questione di insufficiente cultura stradale che a Messina si mostra in tutta la sua inappropriatezza: ai semafori, agli incroci, nei parcheggi, nel rispetto dei limiti di velocità.
A Messina manca la consapevolezza che i veicoli, tutti, sono potenziali armi di morte che devono essere trattati e gestiti come tali. Anche l’uso di stupefacenti e di alcolici è una evidente determinante per incidenti che poi distruggono giovani, famiglie e comunità.
Il pensiero di quanto accaduto pesa sul comandante della Polizia Municipale di Messina, Giovanni Giardina, tanto che lo stesso si commuove in Commissione viabilità al Comune. “Dobbiamo fare di più – ha detto Giardina – i nuovi 122 vigili che arriveranno li manderò tutti in strada” ha promesso Giardina.
Dopo una stagione in cui l’unica attenzione della Polizia Municipale sembrava essere rivolta ai rifiuti, oggi si scopre che il calo di controlli in strada ha prodotto tristi e drammatici risultati. In una città dove si assiste, anche qui come in tutta Italia, alla perdita di valori da parte dei più giovani, e dove l’ignoranza stradale è divenuta un problema sociale, è emblematico ricordare come al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica del 16 settembre scorso, il sindaco di Messina, Federico Basile, alla domanda su quale fosse il problema più pressante di sicurezza urbana rispose che era quello dei rifiuti. Oggi la sveglia la dà quella, drammatica, delle morti per incidenti stradali.