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Panem et Circenses: La crisi delle aggressioni al personale sanitario

- 25/11/2024
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da Messina Medica 2.0 – di Salvo Rotondo

Le aggressioni al personale sanitario sul luogo di lavoro sono una problematica grave e in crescita, che non solo minaccia la stabilità del Sistema Sanitario, ma compromette anche la qualità delle cure, la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari. Questi atti di violenza—che possono essere fisici, verbali o psicologici—sono spesso compiuti da pazienti o familiari in situazioni di forte stress o frustrazione. Le cause principali includono l’insoddisfazione per le cure ricevute, le lunghe attese e lo stress accumulato dal personale, che è già provato da carenze strutturali di organico e risorse. Un clima lavorativo così teso ostacola una comunicazione efficace tra operatori e pazienti, aggravando ulteriormente la situazione.
Le conseguenze di tali aggressioni sono gravi non solo per chi le subisce, ma per tutta la società. Il personale, già esausto, sperimenta un aumento dello stress psico-fisico, mentre la qualità delle cure peggiora, con un impatto negativo anche sulla sostenibilità economica del sistema, con un progressivo aumento della spesa pubblica e un calo della motivazione professionale. L’abbandono della professione da parte degli operatori, sia per esaurimento che per la ricerca di opportunità lavorative più favorevoli, aggrava ulteriormente la crisi.

Per contrastare questa problematica, le istituzioni organizzano periodicamente riunioni ai vertici con le Forze dell’Ordine e gli Enti Sanitari senza trovare una soluzione efficace alla questione. Tuttavia, per affrontare un problema così complesso è necessaria un’analisi approfondita delle sue cause strutturali. Invece, sembra prevalere una logica di propaganda, che distoglie l’attenzione dalla problematica. Nel tentativo di risolvere la questione, il governo ha inasprito le pene, ma il risultato è stato quello di agire più sul piano simbolico che su quello sostanziale. Già nell’antichità, il poeta Giovenale denunciava l’uso della locuzione “Panem et Circenses” per distrarre l’opinione pubblica dai problemi strutturali. Oggi, una retorica simile sembra dominare il dibattito pubblico, ignorando le vere necessità del sistema sanitario e concentrandosi invece su misure che cercano di migliorare la sicurezza negli ospedali, come sistemi di videosorveglianza, dispositivi di allerta per le Forze dell’Ordine e il potenziamento della vigilanza privata con modesti risultati pratici.

Tuttavia, queste soluzioni sono solo palliativi. Il problema di fondo richiede interventi strutturali, come la riduzione dei tempi di attesa nelle strutture sanitarie, l’adeguamento dell’organico e la qualità del personale, il potenziamento dei servizi ambulatoriali per alleggerire la pressione sui pronto soccorso spesso congestionati da richieste inappropriate. In altre parole, è urgente destinare maggiori finanziamenti al Sistema Sanitario, per migliorare gli organici, ridurre i tempi di attesa, aumentare le prestazioni sanitarie in convenzione e alleggerire lo stress da burnout degli operatori. Solo così, con una formazione adeguata, il personale sanitario avrà più tempo da dedicare all’assistenza degli utenti, umanizzando i rapporti e migliorando la qualità delle cure.
Affrontare questa crisi, però, è un’impresa ardua, soprattutto dopo anni di tagli indiscriminati che non hanno tenuto conto delle reali necessità del sistema. Le infrastrutture sanitarie, già fragili, sono ora costrette a fronteggiare nuove difficoltà, come la mancanza di attrattiva per il personale qualificato, che spesso cerca opportunità migliori altrove, disperdendo così talenti che sono stati formati grazie a investimenti pubblici che rischiano di andare “a fondo perduto”.

Alla fine, sembra che la risposta più facile e comoda resti quella di “Panem et Circenses”.

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