Sbigottiti. Ci lascia così l’intervista rilasciata dal neo assessore, tra l’altro ai rapporti con AMAM, Nino Carreri a Tempostretto. Anzi, per essere più precisi, ci lascia più che sbigottiti: desolati e dispiaciuti per questo più che “ottimo” inizio, non c’è che dire.
Sentire un assessore appena insediatosi, che dovrà gestire i rapporti con l’AMAM in un momento ancora di crisi idrica a Messina, riferire di una vicenda di disservizio con AMAM risoltasi solo “grazie” al suo intervento e non per DIRITTO di utenza, è quanto meno sbigottente e ci lascia senza parole.
Il fatto raccontato da Careri è relativo ad un utente di Torre Faro, zona che più di altre ha sofferto della penuria di acqua, che gli riferiva che da 20 giorni era senz’acqua. “Ho subito chiamato la Presidente Bonasera – racconta Carreri – che ha fatto secondo me un ottimo lavoro (ma allora perché si è dimessa? ndr.) e si è attivata subito. Il problema si è risolto in 24 ore“. Così Carreri.
Ergo, la morale è che se ti rivolgi “all’amico giusto” tutto si risolve, ma nulla per venti giorni AMAM ha fatto nonostante le segnalazioni dell’utente. Un quadro francamente desolante quello che rappresenterebbe la sintesi delle intenzioni di mandato del neo assessore.
Ma vi è di più perché Carreri aggiunge “non bisogna rivolgersi al consigliere più attivo sui social” e ancora peggio “non bisogna chiamare la stampa”. Insomma secondo Carreri il silenzio (acqua in bocca, è il caso di dire) è l’unico “valore” che deve essere assunto dall’utente abbandonato ma che paga le bollette. Silenzio oppure… chiamare Carreri.