Un anno e mezzo fa gli ospiti di Casa Serena facevano i bagagli per lasciare la struttura comunale che andava urgentemente riqualificata, e venivano trasferiti all’IPAB Collereale, sistemazione che doveva essere provvisoria nell’attesa che da lì a qualche mese si iniziassero e si completassero i lavori.
Il 28 gennaio del 2023, in occasione dello trasferimento degli anziani ospitit, il Comune in una nota stampa scriveva che “Gli interventi saranno realizzati nell’ambito del relativo progetto di ammodernamento ammesso a finanziamento, a valere su Agenda Urbana PO FESR 2014/2020 e in fase di riprogrammazione su Fondi regionali FSC.“. Poco prima, è bene ricordare, precisamente nel mese di dicembre 2022 i NAS avevano effettuato un accesso ispettivo presso la cucina di Casa Serena predisponendone il sequestro del quale ad oggi non si ha alcuna chiara contezza delle motivazioni, né dei provvedimenti.
Dopo un anno e mezzo di nulla, tra bandi annunciati e mai pubblicati, tra saggi statici ed antisismici assegnati per ben due volte e dei quali non si sa niente, dopo che a gennaio del 2024 anche la senatrice Dafne Musolino si era recata personalmente in visita ispettiva constatando che l’area della casa residenziale comunale era divenuta un parcheggio per i mezzi della Social City, e che, sostanzialmente i fondi sono andati persi, oggi si apprende sorprendentemente che la Patrimonio spa, società comunale, cerca una nuova sede da adibire a casa di riposo comunale.
Ma allora quel bando per la ristrutturazione di Casa Serena che la presidente di Messina Social City Valeria Asquini aveva annunciato che sarebbe stato reso pubblico ad aprile di quest’anno? Nulla ad oggi.
Allora l’amministrazione si indignò e si stracciò le vesti definendo “sciacalli” coloro che indagavano per diritto di trasparenza sulla vicenda di Casa Serena. Oggi alla luce della ricerca della Patrimonio spa la domanda è: chi erano allora gli sciacalli? E cosa sta accadendo? Ma soprattutto il consiglio comunale dovrebbe chiedersi se i fondi per la riqualificazione di Casa Serena, in capo al FESR 2014/2020 che sono stati chiusi a dicembre 2023, e quindi persi, in quanto non rendicontati, se oggi sono stati “rimpiazzati” come asseriva un piccato e indignato sindaco Basile.
A gennaio di quest’anno dichiarò a tal proposito la Musolino che “in riferimento a questi fondi l’amministrazione comunale guidata da Federico Basile non è stata capace di portare avanti il progetto e di spenderli, e, pertanto, li ha perduti. Faccio notare, inoltre, che il tentativo di spostare i fondi necessari per Casa Serena su quelli del PNRR è tutt’altro che risolutivo per due motivi: in primo luogo ciò sancisce senza ombra di dubbio l’incapacità da parte dell’amministrazione comunale nella gestione dei fondi, che sono persi, ed in secondo luogo perché il PNRR è un piano per performance che presuppone la capacità di rispetto del calendario degli interventi. Pena la perdita del finanziamento e soprattutto il recupero delle somme a carico del bilancio dell’Ente“.
Il Sindaco Basile replicò irrispettosamente nei confronti di una alta Parlamentare che ” la senatrice Musolino sta troppo al bar, tra un caffè e l’altro, abbia la pazienza di leggere e studiare” adducendo la possibilità, “ovviamente”, per dirla alla Basile, di una riprotezione su fondi extrabilancio. Ma ad oggi non si sa nulla, se non che l’amministrazione comunale sta cercando una nuova sede per la casa di riposo comunale, senza, peraltro cosa più grave, dare alcuna spiegazione di come sia finita la vicenda di Casa Serena. Vicenda sulla quale ad oggi, alla luce della nuova notizia, nessuna voce si eleva dagli scranni del Consiglio Comunale.
“La riprotezione su fondi extra bilancio – scriveva la Musolino a maggio di quest’anno – è una pratica che attesta l’incapacità di un’amministrazione di spendere nei tempi indicati dalle norme dei fondi già assegnati che inevitabilmente vengono persi. Non si tratta solo di trovare coperture finanziarie come afferma con grande superficialità il Sindaco (il compitino che le fanno leggere è mal scritto), qui siamo di fronte ad una revoca di somme assegnate per incapacità amministrativa. Riproteggerle è una affermazione che prova ciò che asserisco altrimenti non ci sarebbe stata la necessità di trovare altre coperture finanziarie. Provi a contestare questa mia affermazione“.
E ancora, per non citare sempre e soltanto la senatrice di Italia Viva, Livio Andronico della UIL FP a maggio di quest’anno chiedeva al Sindaco in modo perentorio: “Dott. Basile, nella qualità di massimo rappresentante del Comune di Messina, è arrivato il momento di assumersi le sue responsabilità, CHIARENDO oggi più che mai ai Cittadini Messinesi cosi come, alle forze politiche e sociali che rappresentano la Città di Messina , i gravissimi motivi della sua inerzia in merito alla questione rappresentata”. E ancora che “la UIL FPL denuncerà alla Corte dei Conti il Comune di Messina affinché possano emergere eventuali giudizi di responsabilità”. Per la verità non si sa nulla neanche di questa intenzione della UIL FP…
Pertanto oggi ci si chiede con quali fondi si cerca una nuova struttura? Benché sia chiaro che la scelta di qualche tempo fa di trasferire ancora una volta gli ospiti presso una struttura privata di Santa Margherita, cozzasse con il principio stabilito per legge che le case di riposo devono assicurare la vicinanza con ogni necessaria assistenza soprattutto in termini di salute. Ovviamente, ancora una volta, Santa Margherita è ben lontana soprattutto dagli ospedali e sembra che non fosse idonea, secondo i “soliti” NAS, ad ospitare gli anziani di Casa Serena.
Inoltre sarebbe bene sapere se per la casa di riposo di via Sciva si sta procedendo e se questo costo in più per il reperimento di un’altra casa di riposo sia strumentale per la realizzazione di ALTRO a Casa Serena.
La domanda, come diceva un tempo Lubrano, “sorge spontanea”.
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