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Messina – Il film “horror” delle mancate assunzioni: 271 “sospesi” ed un Piano di Riequilibrio in fase di verifica.

- 22/07/2024

Interno giorno.

Il funzionario dell’ufficio personale del Comune di Messina è nella propria stanza. Fuori fa caldo, il rumore del condizionatore è l’unico suono avvertibile in una apparente giornata che sembra scorrere liquida come l’afa trattenuta dalla finestra serrata.

D’improvviso la porta si apre e sul suo tavolo viene recapitata una disposizione interna a firma del Direttore Generale del Comune che gli impone un immediato trasferimento ad altro ufficio… Nel frattempo altre lettere simili hanno già raggiunto altri colleghi di quel funzionario, ma anche dirigenti che si chiedono il perché di un provvedimento che ha tutta l’aria di essere punitivo.

Qualche ora prima gli stessi funzionari e dirigenti che saranno poi raggiunti da quella stessa disposizione, tra un caffè ed una brioche al bar, avevano potuto leggere, sgomenti, sui quotidiani on line, di come le assunzioni in programma al loro Comune erano state di fatto congelate.

Nel mentre, quella mattina, un alto funzionario dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, sta preparandosi ad arrivare a Messina. Mario Teresi ha un solo compito: intervenire sulla mancata approvazione del Bilancio Consuntivo del 2023 del Comune di Messina. Il dottor Teresi sa, però, che ci vorrà del tempo, perché questo potrà avvenire solo dopo che gli uffici competenti avranno prodotto il documento e dopo che lo stesso, approvato in Giunta, potrà essere discusso in Commissione Consiliare ed anche lì approvato. Dopo di che sarà la volta dei Revisori Contabili che ne dovranno verificare la congruità e correttezza e potranno così esprimere il parere. Teresi sa anche che tutto questo doveva essere compiuto entro il mese il 30 maggio dell’anno in corso e che questo termine è già abbondantemente trascorso. Insomma Mario Teresi sa che dovrà attendere prima di poter intervenire in Consiglio Comunale e che se il documento non dovesse essere approvato sarà necessario provvedere allo scioglimento del Consiglio e della Giunta, Sindaco compreso.

Nello stesso momento, 271 vincitori di selezione di concorso al Comune di Messina apprendono, anche loro sgomenti, che la sospensione della loro assunzione ha un motivo ben preciso: la mancata approvazione del Bilancio Consuntivo del 2023 che ne blocca l’iter. Infatti la mancata approvazione di questo documento contabile comporta la sospensione dell’erogazione dei trasferimenti ordinari, anche la non assegnazione di una parte di trasferimenti previsti dalla legge regionale finanziaria a favore dei Comuni “virtuosi”.

Ma potrebbe esserci di più.

Qualcuno, infatti, comincia a domandarsi se queste assunzioni e l’impegno finanziario che ne consegue, fosse stato autorizzato. Di certo se lo chiedono alla Corte dei Conti che è in procinto di sottoporre a periodica valutazione il Piano di Riequilibrio del Comune di Messina, quello che non è più di un’amministrazione controllata dell’Ente messinese, piuttosto che un successo da “complimenti”. Ed è proprio in quel momento che, mentre sei dipendenti neo assunti si chiedono come finirà quella che per loro e le proprie famiglie era un giorno da festeggiare è divenuto motivo di ansia e preoccupazione.

E l’Amministrazione Comunale? Sta riflettendo sul fatto che la responsabilità è prettamente e singolarmente di chi ha dato l’indirizzo politico per le assunzioni che sono adesso sospese ed al vaglio della Corte dei Conti? Le azioni di spostamento di dirigenti e funzionari non dicono che questa riflessione abbia avuto un risultato o che vi sia mai stata. Così, nel mentre la stessa Amministrazione trasloca i dipendenti dell’ufficio del personale, nello stesso momento, questa cerca di fronteggiare una crisi idrica a corto di autobotti e con un COC in affanno che risponde a singhiozzo alle richieste di aiuto di famiglie, anziani, disabili. Mentre dovrebbe riflettere sui propri errori, organizza una deblattizzazione iniziata in totale ritardo ed ancora in corso, con il rischio che sia inutile, nel mentre sono in molti a contare i topi che si organizzano in scorribande nei quartieri periferici. L’Amministrazione comunale si dimena, sommessamente, tra notizie che giungono scomposte da Taormina e sui fondi che la politica sembra aver negato a Messina. Un’Amministrazione che non ha più nulla da ostentare, nulla più di cui consolarsi, niente più show cooking, niente più sabbia “degli amici” sparsa sulla piazza del Duomo, in barba al vincolo culturale ed architettonico che la tutela, e niente più concerti come quello dei Pooh costato 230 mila euro al Comune di Messina, o come le serate con RDS, “aperte a tutti” però con tante lamentele, e un palco a Capo Peloro costato, anche quest’anno, oltre 130 mila euro. Tutti fondi reperiti da quelli che erano stanziati a sostegno delle piccole e medie imprese. Costi che graveranno probabilmente anche questi sui bilanci di un Ente che è, e rimane, in predissesto.

La verifica della Corte dei Conti di certo scatterà non appena il dottor Teresi avrà fatto approvare quel Bilancio Consuntivo del 2023 da cui è nato tutto. Ma la narrazione, quella dell’amministrazione comunale, continua ad essere “rosea e vincente”…

Mentre accade tutto questo alcuni consiglieri comunali di opposizione si accorgono che il silenzio potrebbe costare loro molto caro e che se poche ma autorevoli voci avevano già denunciato tutto da tempo e nell’inerzia generale, adesso è arrivato il momento di scegliere da che parte stare.

Mentre succede tutto questo, mentre si consumano drammi ed ansie, in un paese vicino Messina, un leader riflette in silenzio, mentre fuori giocano dei gattini, mentre il fiume scorre asfittico per una siccità della quale si sapeva da molto tempo che sarebbe arrivata. Nel frattempo Teresi è pronto a partire.

Dissolvenza a nero.

Potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film, ma la fantasia è sempre superata dalla realtà, e questo film che non è una pellicola cinematografica, anche se potrebbe essere uno stucchevole horror della politica siciliana, potrebbe non avere un lieto fine.