MESSINA, 30 MAG – “Dopo avere confermato la mia disponibilità ad un confronto pubblico con il Sindaco in merito alla gestione dei fondi extra bilancio ed alle ingenti somme che questa amministrazione ha perso, fornendo pure la data del 6 giugno come data utile, il Sindaco Basile non ha più dato alcun segnale di vita.
La cosa non mi stupisce: era fin troppo chiaro che l’invito da parte del Sindaco ad un confronto pubblico aveva il sapore di una provocazione lanciata con la speranza che nessuno la raccogliesse!
Chiaramente il Sindaco ha preferito affidare la sua narrazione unilaterale alla stampa, confezionando un articolo che aveva il sapore di una memoria di parte che comunque non ha chiarito la ragione per la quale i fondi sono andati in parte perduti.
La questione, infatti, è proprio questa: l’amministrazione deve spiegare quali opere sono state sacrificate per il mancato corrette utilizzo dei fondi assegnati a Messina.
Un caso emblematico è rappresentato dai lavori di riqualificazione di Casa Serena, finanziati con fondi FESR andati perduti e che adesso si tenta di spostare sul PNRR con tutte le incognite del caso. Un altro caso scottante è l’ihub, sul quale ho voluto richiamare l’attenzione degli elettori già tre settimane fa, senza ricevere alcuna risposta nel merito se non le solite frasi condite da battute di spirito che tanto piacciono al Sig. Sindaco.
Dunque non pensi il Sindaco Basile di sottrarsi al confronto che lui stesso ha proposto, rinviando ad oltranza o organizzando conferenze stampa prive di contraddittorio che forniscono la consueta narrazione autocelebrativa, nella quale alcuna risposta viene fornita a chi osa fare una domanda fuori dal coro (a proposito, non abbiamo ancora capito quando il Parco Aldo Moro verrà reso effettivamente fruibile alle persone con disabilità e riteniamo grave che un Sindaco si faccia spalleggiare da un altro sindaco per irridere la stampa che ha denunciato la vicenda senza attuare alcuna misura correttiva)”.
Restiamo dunque in attesa della decisione del Sindaco, pur consapevoli che il primo cittadino non può essere obbligato a confrontarsi, neanche nello sciagurato caso in cui lo ha chiesto lui per primo e gli è stato detto di sì”. Così la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino