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Messina secondo palazzo di Giustizia, Gioveni “A che punto l’iter”

- 24/05/2024
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“A che punto è l’iter per la realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia dopo lo scambio di vedute con il Genio Civile del marzo scorso?“.  A riaccendere i riflettori sulla vicenda è il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni che chiede adesso definitivamente chiarezza dopo i dubbi manifestati da parte dell’ente regionale sulla verifica dei codici di sicurezza e di vulnerabilità sismica dell’ex Banco di Roma e della Cassa di Risparmio Sicilicassa che darebbero ospitalità al secondo tribunale. 

“Gli immobili in questione – ricorda Gioveni – essendo catalogati come edifici di “INTERESSE STRATEGICO”, si sarebbero dovuti sottoporre, prima del loro uso “pubblico”, all’obbligo di carotaggi, prove sul ferro delle armature, prove di carico sui solai, rispetto di codici di sicurezza ecc., secondo il capitolo 8.3 del Decreto ministeriale “Norme tecniche delle costruzioni ” del 2018, ad oggi vigente. Sindaco e direttore generale – prosegue il consigliere comunale – dopo una nostra legittima presa di posizione rispetto alla nota del Genio Civile, avevano in qualche modo chiarito che tali incombenze tecniche sarebbero state eseguite dai proprietari, seppur a mio avviso sarebbe stato certamente più opportuno definirlo meglio questo aspetto dirimente prima della liquidazione degli 8 milioni di euro della prima tranche vista l’assenza dell’idoneità all’uso! In ogni caso – insiste l’esponente di FdI – a questo punto la domanda è d’obbligo: a che punto sono ad oggi, a distanza di due mesi da quelle dichiarazioni, le procedure tecniche per queste verifiche di legge? Sono state eseguite o no? Ovvero, sono in corso di esecuzione? E ancora: semmai siano state già effettuate, i calcoli e i codici di sicurezza e di vulnerabilità sismica rispettano il grado di sicurezza di “edifici strategici”? Credo che, vista l’importanza dell’argomento per il quale l’intero Consiglio Comunale ha fatto la sua parte approvando la delibera di autorizzazione di acquisto degli immobili – conclude Gioveni – gli aggiornamenti alla città e in particolare al mondo della giustizia siano dovuti e soprattutto celeri, con l’auspicio di avere stavolta dal sindaco Basile tempi certi e non fumosi sul futuro dell’opera“.

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