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Torna Cateno De Luca, ma a palazzo Zanca. Il Sindaco di Taormina che non parla di Taormina

- 09/05/2024

La diretta annunciata di Cateno De Luca da Palazzo Zanca sede del Comune di Messina, con una strana formula, quella delle “porte chiuse”, probabilmente per evitare “folle” che gli sono state vietate dai sanitari, riprende la comunicazione con il suo movimento e con i suoi elettori. A fatica, con voce stentata e un po’ ceruleo in volto ha cercato di spiegare, ammorbidendola, la sua linea politica ed il diktat di questi ultimi giorni.

Tutta la diretta da Messina di Cateno De Luca si condensa in una frase: “portate i voti, ricostruite il consenso altrimenti vi cambio tutti”. Punto.

De Luca parla di molte cose ma non parla, non nomina mai Taormina. Come se non gli appartenesse l’incarico che ricopre, quello di Sindaco di Taormina. Vorremmo sapere se Taormina di cui De Luca non parla ha ricevuto notizie sulle esigenze di gestione e di comunicazione con il suo sindaco. O se la città dello Jonio abbia innestato il pilota automatico (Brocato?) e stia procedendo autonomamente. Insomma una gestione cittadina da sindaco per procura. Ma soprattutto sarebbe interessante sapere che ne pensano i taorminesi di tutto questo.

Neanche quanto è avvenuto tra ieri ed oggi a Taormina, con la funivia aperta nonostante il divieto delle autorità di controllo e con i rischi che ne conseguono, funivia che è stata chiusa oggi in fretta e furia in seguito alla presa di posizione ed alla denuncia del gruppo consiliare “Noi Taormina”, non è stato evidentemente ritenuto un avvenimento degno di commento da parte di Cateno De Luca. Un silenzio che vede De Luca proiettato solo su Messina con l’attenzione su assessori che non sono i suoi ma del Sindaco di Messina Federico Basile. E’ comprensibile la preoccupazione di De Luca che si scopre indietro del 15% rispetto al consenso espresso da Messina e provincia che era al 25% alle ultime regionali. Un calo sul quale si dovrebbe riflettere. E invece De Luca carica della responsabilità assessori e sindaco che prima che uomini e donne del movimento, al contrario di ciò che il leader di Sud chiama Nord dice, sono espressione del voto dei messinesi e chiamati a svolgere un compito istituzionale. Dimenticare questo è un tradimento dei messinesi.

Tutto il resto viene dopo, la campagna per il leader, e, soprattutto, dovrà essere in regola con quanto prescrive la legge elettorale che vieta il coinvolgimento di amministrazioni in carica. E Taormina? Dovrà rassegnarsi probabilmente a fare a meno del proprio sindaco oppure, grazie al malore occorso che limita gli spostamenti di De Luca, probabilmente i taorminesi potranno vederlo di più.