Nota stampa Gruppo di Iniziativa e Resistenza Civica RispettoMessina
La vicenda del progetto del Ponte sullo Stretto e di tutte le opere connesse sta facendo emergere, anche, l’assoluta mancanza di sensibilità istituzionale e democratica di chi dovrebbe rappresentare l’intera comunità messinese.
Perché si ha la sensazione che rispetto a quello che potrebbe divenire una autentica “pietra tombale” sul futuro prossimo della città di Messina, a causa di tutti i lavori e cantieri previsti, che la renderebbero “invivibile” per decenni, ci si comporti come se si trattasse di fatti personali, fra soggetti privati che si siedono attorno a un “tavolo” per trovare, comunque, un accordo.
E ciò, dimenticando che il “primo” cittadino dovrebbe rappresentare tutti gli appartenenti alla comunità messinese, e non solo la “minoranza” che lo ha eletto.
Per questo la preannunciata Conferenza dei Servizi di martedì prossimo, alla quale interverrà anche il sindaco di Messina, non è stata preceduta da un reale coinvolgimento della comunità cittadina nelle sue varie espressioni, né tanto meno da un consiglio comunale aperto alla cittadinanza; e vedrà, probabilmente, la prosecuzione di un atteggiamento di disponibilità, già manifestato, che rischia di trasformarsi in complicità.
D’altronde, al di là dello stucchevole e strumentale “gioco delle parti” tra il sindaco Basile e il leader del movimento politico a cui lo stesso sindaco aderisce con un ruolo di vertice, basterebbe risalire alle elezioni comunali del giugno 2022 per riscontrare che nel programma elettorale del candidato sindaco Basile, veniva auspicata anche “la realizzazione del Ponte sullo Stretto”.
Ma, nonostante fatti e comportamenti così evidenti, chiediamo al Sindaco di Messina di smentirci clamorosamente.
Non, però, limitandosi all’invio della documentazione contenente una serie di osservazioni riguardo alla valutazione di impatto ambientale del progetto, ma, in sede della Conferenza dei Servizi, e di fronte al Presidente della società Stretto di Messina e ai dirigenti del Ministero di Matteo Salvini, abbia il coraggio di dire NO a nome della città su tutto il progetto e sui devastanti lavori previsti.
Ponendosi così a difensore di un territorio che non può essere asservito a logiche politico-imprenditoriali, che vedono la città di Messina, e non solo, come una “colonia” da sfruttare, nonostante la sua storia che affonda nel “mito” e la sua ineguagliabile valenza ambientale.
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