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ATM in Commissione Consiliare “due realtà opposte” tra Sindacati e Azienda

- 08/04/2024

Giornata interlocutoria quella odierna in Commissione Consiliare Trasporti al Comune di Messina caratterizzata dall’assenza di interventi del Sindacato per “mancanza di tempo”,
pertanto i sindacati hanno rimandato le osservazioni sulle dichiarazioni dell’azienda ATM alla prossima seduta di Commissione, aggiornata a lunedì 15 aprile.

Per l’azienda “Non esiste alcun caso Atm e la gestione del personale e dei vari settori aziendali avviene nel totale rispetto della normativa vigente“. Un messaggio che ATM ha cercato di mandare “forte e chiaro” nel corso della seduta odierna della commissione consiliare di Palazzo Zanca dai vertici dell’Azienda Trasporti di Messina, che hanno affrontato i temi all’ordine del giorno su cui giovedì scorso erano intervenuti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e  i consiglieri comunali. A rappresentare  l’azienda sono stati la consigliera del Cda Carla Grillo, il direttore generale Claudio Iozzi e il gestore dei trasporti Santino Trimarchi.
Ma i sindacati commentano “Le argomentazioni di ATM SpA in risposta alle chiare denunce sindacali sono apparse sommarie e prive di supporto documentale, in buona sostanza l’azienda ha risposto con proprie deduzioni, opinabili, alle denunce del sindacato corredate da documentazione ufficiale che resta pubblicamente consultabile”.

Il direttore generale di ATM, Iozzi sul capitolo contestazioni disciplinari ha detto che “Applichiamo il dettame del regio decreto perché al momento non c’è nessun’ altra norma successiva che fornisca prescrizioni diverse da quelle  previste nel suddetto decreto. Preciso inoltre che le sanzioni pecuniarie inflitte ai dipendenti non vengono incassate da Atm Spa, come qualcuno strumentalmente asserisce,  ma vanno a finire in un Fondo Inps. Come azienda – ha sottolineato ancora Iozzi- abbiamo il dovere di controllare il personale affinché il servizio di trasporto pubblico, che è un servizio  fondamentale per la collettività, non subisca rallentamenti e disservizi a causa di cattivi comportamenti“.
Ma, secondo i sindacati “L’Azienda oggi non ha risposto sul sommario sistema disciplinare che il sindacato ha evidenziato esibendo l’esempio di una contestazione disciplinare che supera il paradosso, una multa di 6 ore comminata a un dipendente senza che gli sia mai stata comunicata la colpa ascrittagli. Un chiaro esempio che dimostra la prassi delle sanzioni a pioggia col sistema “copia incolla” per fare cassa mettendo le mani in tasca ai
lavoratori. Vicenda emblematica della leggerezza con cui ATM sottrae soldi dalle tasche dei lavoratori, conclusa in tribunale con l’annullamento della sanzione e la condanna dell’azienda
“.

La consigliera Grillo ha replicato sui contenziosi nati in seguito alla richiesta ai lavoratori del risarcimento danni per sinistri avvenuti durane il servizio e sui giudizi per i pensionamenti anticipati. L’esponente del Cda ha puntualizzato “che basta guardare i numeri per capire che la situazione rappresentata dalle organizzazioni sindacali è macroscopica rispetto ai dati reali. I contenziosi per risarcimento danni arrivati a sentenza di primo grado – ha spiegato la consigliera – sono attualmente solo 5 e Atm ha già presentato appello avverso le due sentenze negative. Siamo certi- ha affermato la consigliera Grillo – di agire correttamente e siamo pronti ad arrivare fino in Cassazione per un pronunciamento sulla questione. Vorrei inoltre ricordare che sul tema specifico i sindacati hanno sottoscritto un accordo con l’azienda a gennaio 2023 e che Atm lo sta semplicemente rispettando“. La consigliera d’ amministrazione ha infine ricordato che “l’articolo 34 non può essere applicato ad aziende che hanno meno di 60 mesi di anzianità, quindi Atm ha tutto il diritto di non applicarlo“.

Anche in merito ai contenziosi sulla quiescenza anticipata voluta da Atm spa per alcuni lavoratori, la consigliera ha riferito: “dei 28 giudizi proposti da altrettanti lavoratori, 14 – cioè la metà – sono stati rigettati e ad Atm spa è stato anche riconosciuto anche il pagamento delle spese legali a carico della parte avversa; 10 si sono conclusi con un accordo transattivo; 1 è ancora in corso; e solo 3 sono quelli in cui Atm risulta soccombente. Contro le sentenze negative – ha detto l’esponente del Consiglio d’amministrazione – faremo appello e dimostreremo che non ci sono state irregolarità di alcun tipo”. La consigliera Grillo ha spiegato inoltre che “solo recentemente è cambiato l’orientamento giurisprudenziale che consentiva alle aziende di mandare in quiescenza un lavoratore anche senza che questi ne avesse fatto richiesta» e ha precisato che «da quando l’ orientamento è cambiato, Atm non ha più disposto pensionamenti anticipati”.

Ma secondo i sindacati “La direzione aziendale ha annaspato anche sulla narrazione di efficienza e sicurezza del Tram, le cui evidenti carenze dopo il restyling costato 6 milioni di euro, sono state denunciate dal sindacato allo Spresal, con allegata documentazione atta a dimostrare problemi di trazione e di frenatura che spesso viene effettuata con sistemi di emergenza.
Le pressioni sugli autisti, soprattutto gli apprendisti, che non si rendono disponibili al lavoro straordinario obbligatorio, deciso unilateralmente dall’azienda in chiara carenza di organico, sono veritiere e il sindacato è in grado di dimostrale in qualunque sede, pertanto anche in questo caso le smentite del Direttore Generale lasciano il tempo che trovano”.

In ultimo ma non in termini di rilevanza, i sindacati dichiarano che “Sorprende infine l’intervento di un consigliere comunale che ha chiesto di sapere se alcuni “soggetti” percepiscono premi di produttività oltre quello regolarmente stabilito nell’accordo di secondo livello. Queste OO.SS. non hanno notizia di premi ad personam e auspicano vivamente che si tratti solo di voci da piazzale senza fondamento. Sarebbe infatti intollerabile apprendere che mentre l’azienda minaccia di sospendere il premio di produzione alla maggioranza dei lavoratori entro il mese di maggio, alcuni soggetti, individuati a giudizio insindacabile dalla direzione aziendale, hanno percepito un extra premio, pagato con soldi pubblici, senza un ordine di servizio che renda pubblica tale “elargizione” e senza un accordo sindacale volto a
stabilire i livelli di produzione che detti “prescelti” dovrebbero raggiungere per percepire salari privilegiati rispetto ai loro colleghi.
Siamo certi che nella prossima seduta di Commissione Consiliare l’Azienda smentirà questa notizia, in caso contrario, al netto della liceità dell’iniziativa attuata in sordina, si conclamerebbe una discriminazione fra lavoratori. Sarebbe un’offesa morale per quei dipendenti che mensilmente vedono decurtato il loro salario da multe e sospensioni decise d’imperio dall’azienda o dalle penalizzazioni per non aver raggiunto il livello premiante stabilito con accordo sindacale. Sarebbe umiliante soprattutto per i 5 apprendisti licenziati senza
motivazione che sono a casa senza reddito. Sarebbe un chiaro esempio di socializzazione del debito e privatizzazione
del profitto che dovrebbe attivare l’immediato intervento del Sindaco Basile.
Attendiamo speranzosi la smentita dell’azienda al dubbio innescato dal consigliere comunale che, se confermato, sancirebbe una gestione familista di ATM SpA col sistema che richiama alla memoria il Marchese del Grillo: ‘ DECIDO IO, PERCHE’ IO SONO IO E VOI NON SIETE UN….
‘ ” hanno concluso i sindacati.