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UNIME – L’Anno Accademico, il merito, la trasparenza ed il futuro degli studenti. L’appello di Bringheli, “Che valore di mercato ha il nostro titolo di studio?”

- 26/02/2024
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Purtroppo, questo anno accademico non si è aperto nel migliore dei modi, poiché nei mesi scorsi la nostra Università è finita sulle prime pagine dei giornali locali e nazionali, per fatti di cronaca che ne minano il prestigio, i quali saranno oggetto di tutti gli approfondimenti del caso ma che ad oggi rischiano solo di rappresentare un’inaccettabile pregiudizio in capo ad una Comunità, fatta innanzitutto di Studenti, spesso giovani talenti, che ogni giorno, tassello dopo tassello, sacrificio dopo sacrificio, continuano a formarsi qui, scegliendo di credere ancora in questa meravigliosa ma bistrattata terra, nelle sue potenzialità ed in un corpo Accademico nella stragrande maggioranza disponibile ed operoso“.

Aprire così il proprio discorso da neo componente del Senato Accademico in qualità di rappresentante degli studenti, denota un certo coraggio ed una certa crudezza nel valutare le vicende a cui, poco più che ventenne, ti accadono intorno. Proferirle, poi, come le ha proferite Aurelio Bringheli oggi, innanzi a cariche istituzionali, civili e miltari e davanti ai propri professori con in testa la neo rettrice e prima donna dell’ateneo tra i più antichi d’Italia, Giovanna Spatari, induce a pensare che in poche parole di un discorso, emozionato ed appassionato, si è condensata tutta la verità della storia dell’Università di Messina e l’incertezza per il futuro degli studenti che ne fanno parte.
Rivolgo un invito alle testate giornalistiche – ha detto Bringheli – affinché oltre a raccontare giustamente i fatti di cronaca indirizzino la loro insostituibile missione anche al dare spazio alle numerose eccellenze presenti nel nostro Ateneo“. E poi la verità, tutta e fino in fondo, senza sfumature: “Il nostro titolo di studio, infatti, oltre ad un valore legale deve anche avere un valore di mercato e ciò è dato – non solo dall’effettiva preparazione che l’Ateneo brillantemente fornisce al corpo studentesco, ma anche dalla reputazione che questa Università è capace di ritagliarsi nello scenario nazionale ed internazionale”. Ed in effetti, che valore di mercato rischia di avere quello rilasciato da un’Università che non si spende fino in fondo a fare chiarezza su quel che è accaduto nella vicenda Cuzzocrea? Che valore e che valori si consegnano agli studenti se l’Ateneo non ne prende le distanze e, magari, evita di parlarne. Non è non parlandone che il “problema” non c’è. Trasparenza e cambio di passo e di sistema, dando l’esempio e rivoluzionandone gli schemi è l’unico sistema possibile che possa trasferire modelli che abbiano una concreta validità.

tomasello decani

Magnifica Rettrice, da anni Unime ha fatti molti passi in avanti, raggiungendo gloriosi traguardi, ma ancora non basta!” ha tuonato Bringheli.

Mostriamo il meglio dell’Università di Messina? Certamente si, di sicuro giusto, ma rimediare ai demeriti, ai personalismi ed alle “baronie” è anche questo raggiungere gloriosi e più importanti traguardi. Il merito, quello vero e concreto, è inattaccabile, è indistruttibile. Merce rara e di pregio, da scambiare con profitto dai nostri giovani nel mercato del lavoro. Sarà una gloria per l’Università e per Messina. Il simbolo del cambiamento può diventare proprio l’Università della città dello Stretto.

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UNIME Anno Accademico, appello di Bringheli, “Che valore di mercato ha il nostro titolo di studio?”

IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI AURELIO BRINGHELI

Magnifica Rettrice, egregio Direttore Generale, Autorità civili, militari e religiose presenti, Corpo
accademico, colleghe e colleghi, signore e signori.
È per me un onore prendere la parola oggi – in rappresentanza di una Comunità di oltre 25.000
Studenti e 20 Associazioni che mi hanno espressamente delegato e che ringrazio – all’inaugurazione
del 476esimo anno accademico di questa gloriosa ed antica Università.
Purtroppo, questo anno accademico non si è aperto nel migliore dei modi, poiché nei mesi scorsi la
nostra Università è finita sulle prime pagine dei giornali locali e nazionali, per fatti di cronaca che ne
minano il prestigio, i quali saranno oggetto di tutti gli approfondimenti del caso ma che ad oggi
rischiano solo di rappresentare un’inaccettabile pregiudizio in capo ad una Comunità, fatta
innanzitutto di Studenti, spesso giovani talenti, che ogni giorno, tassello dopo tassello, sacrificio
dopo sacrificio, continuano a formarsi qui, scegliendo di credere ancora in questa meravigliosa ma
bistrattata terra, nelle sue potenzialità ed in un corpo Accademico nella stragrande maggioranza
disponibile ed operoso.
Rivolgo, quindi, un invito alle testate giornalistiche affinché oltre a raccontare giustamente i fatti di
cronaca indirizzino la loro insostituibile missione anche al dare spazio alle numerose eccellenze
presenti nel nostro Ateneo.
Il nostro titolo di studio, infatti, oltre ad un valore legale deve anche avere un valore di mercato e
ciò è dato – non solo dall’effettiva preparazione che l’Ateneo brillantemente fornisce al corpo
studentesco, ma anche dalla reputazione che questa Università è capace di ritagliarsi nello scenario
nazionale ed internazionale.
Magnifica Rettrice, da anni Unime ha fatti molti passi in avanti, raggiungendo gloriosi traguardi, ma
ancora non basta!
Penso ad esempio alla possibilità di innalzare la “No Tax Area”. Altri Atenei – come ad esempio –
l’Università di Catanzaro e del Piemonte Orientale (la cui apertura del 26esimo anno accademico
quest’anno ha visto – addirittura – la partecipazione del Presidente della Repubblica) hanno elevato
la soglia della “No Tax Area” fino a 30 mila euro – a fronte dei nostri 24 mila – rendendo ancora più
accessibile il percorso universitario.
Se nelle Università sopra citate, sono riusciti ad ottenere questo traguardo, possiamo farlo anche
noi, e quindi propongo a questa Amministrazione ed agli organi collegiali competenti di raccogliere
questa sfida e riuscire ad aumentare già dal prossimo anno, la soglia della “No Tax Area”.
Colgo l’occasione della presenza del Presidente della Regione Senatore Schifani – che saluto e
ringrazio – per esprimere compiacimento circa l’operato dell’ERSU che, finalmente, da 2 anni riesce
a pagare con regolarità le borse di studio a tutti gli studenti idonei, superando un problema di
risorse davvero inaccettabile.
Tuttavia, è necessario porre con forza alla massima Autorità Regionale il tema della residenza
universitaria “Matteo Bottari” di via Cesare Battisti, chiusa dal 2007 e, ad oggi, lasciata in stato
fatiscente e di degrado.
Troppi studenti, infatti, non riescono ad avere accesso ai posti letto a cui avrebbero diritto, ed una
struttura del genere in totale stato di abbandono, è una lesione intollerabile del diritto allo studio.
Chiediamo quindi un impegno concreto da parte del Presidente della Regione, affinché si superi
questa situazione e si fissi una data certa per la riapertura.
Sempre sul tema delle residenze universitarie certamente meritevole è l’impegno profuso dalla
precedente amministrazione che ha provveduto ad avviare acquisizioni e cantieri (penso al primo
Student Hotel Liberty, alla costruenda residenza per studenti nell’ex Hotel Riviera ed a quella del
Policlinico) che certamente gioveranno per l’accoglienza degli Studenti, rendendo sempre più
attrattivo il nostro Ateneo.
Attraverso la lettura del Bilancio Preventivo, noto con grande entusiasmo l’aumento del totale dello
stanziamento per il sostegno agli studenti, sperando sia l’inizio di un concreto interesse verso tutte
le esigenze del corpo studentesco.
Ulteriore tema che merita approfondimento, però, riguarda gli impianti sportivi ai quali gli studenti
del nostro Ateneo attualmente accedono gratuitamente. Ciò rappresenta uno dei nostri fiori
all’occhiello ed è per tale ragione che dobbiamo ricordarci di non fare passi falsi in tal senso,
cercando di evitare l’attuale riduzione in bilancio di previsione del 30% per le attività sportive
rispetto al 2023.
Siamo di fatto un modello da imitare in tutta Italia, non indietreggiamo su questo tema perché
sarebbe un grave errore. Anzi, occorre rilanciare.
Ed infatti, da tempo non si sente più parlare di Universiadi. È il momento di valorizzare i talenti del
nostro Ateneo supportando in modo massiccio lo studente-atleta, tentando anche, in accordo con
gli enti competenti, di rendere protagonista il nostro territorio, portando qui una competizione che
manca in Sicilia dal 1997. UniMe su questo potrà e dovrà essere protagonista!
In un mondo sempre più interconnesso, l’importanza di favorire tutte le attività di interscambio con
gli Atenei Europei è di primaria importanza, e da anni siamo stati in prima linea affinché la
valorizzazione del programma Erasmus fosse tra gli obiettivi primari ed essenziali di questa
Università.
Per questo non possiamo condividere la scelta di ridurre – sempre nel bilancio di previsone – del
10% le risorse per le borse di mobilità Erasmus, auspicando che l’eventuale ammanco necessario sia
in caso coperto dall’aumento di 1,9 milioni per gli interventi a favore degli studenti.
Con l’attuale legge finanziaria, inoltre, sono stati stanziati 10 milioni di euro per l’Erasmus Italiano,
favorendo la mobilità tra gli Atenei della nostra Nazione.
È necessario portare all’attenzione della CRUI i benefici che un’attività di questo genere avrebbe
sulla formazione degli studenti italiani, avendo come obiettivo l’essere capofila sul panorama
nazionale per la promozione di questa opportunità.
Tema importante sul quale occorre una riflessione, è quello riguardante gli attuali test per l’accesso
ai corsi di medicina. Sul punto, mi dispiace che non sia presente un rappresentante del Governo
Nazionale, al quale avremmo detto in modo chiaro, che la nuova riforma di qualche giorno fa non
basta, abbiamo bisogno di un provvedimento strutturale e definitivo che metta fine ad anni
problemi ed incertezze.
Rivolgo quindi ai Parlamentari presenti l’invito ad una seria presa di posizione, portando subito
l’argomento all’interno dei tavoli tecnici di competenza. Gli studenti hanno aspettato per troppo
tempo.
Abbiamo il dovere di preservare la qualità della didattica e della formazione, ma non possiamo più
permettere questo tipo “selezione”, che non premia assolutamente il merito.
Nel mentre, seguendo l’esempio dell’Ateneo di Palermo, propongo all’attuale governance di creare
un percorso di formazione e preparazione per tutti gli studenti interessati ad accedere ai corsi di

medicina a numero chiuso, garantendo l’accesso ed i costi a tutti gli studenti anche sulla base degli
scaglioni ISEE.
Ci auspichiamo, inoltre, che la nostra Magnifica Rettrice possa – attraverso la CRUI – farsi portavoce
di questa problematica di rilevanza nazionale ed insieme agli altri Rettori d’Italia attuare ogni
iniziativa affinché, insieme agli organi di rappresentanza studentesca, si risolva immediatamente
questo problema, che rende schiavi delle scuole private di preparazione migliaia di studenti italiani.
In questi anni, inoltre, sono stati fatti molti progressi per quanto riguarda l’orientamento nel mondo
del lavoro, con alcune iniziative volte ad avvicinare i giovani del nostro Ateneo alle aziende del
territorio e non, come ad esempio il “Recruiting Day”.
È il momento di concentrare tutte le nostre forze per invertire la tendenza che vede svantaggiati
nell’occupazione post-laurea noi studenti del Sud, continuando ad investire nella promozione di
eventi di recruiting e nella continua ricerca di nuove metodologie che diano agli studenti di questo
Ateneo, le competenze necessarie per essere sempre competitivi in un mercato del lavoro che si
evolve costantemente.
In questo, protagonista principale dovrà essere anche l’attuale amministrazione cittadina, riuscendo
a garantire quel collegamento necessario tra Ateneo e territorio, degno di ogni città universitaria
che si rispetti, iniziative come il “Sud Innovation Summit” dovranno essere più frequenti ed
organizzate anche ascoltando i giovani a cui sono indirizzate.
Messina è una città universitaria? Dimostriamolo!
Numerose sono inoltre le richieste che sono state inviate o verranno inviate al fine di migliorare la
qualità della didattica, e del vivere Unime, ultima fra tutte l’istanza in cui si chiede l’apertura di
nuove aule studio, sempre più affollate, e l’estensione degli orari di apertura delle stesse, o
l’esigenza di avere un corpo docenti che inizi a programmare la didattica nell’interesse degli
studenti, non possiamo più accettare lezioni ininterrotte della stessa materia.
Abbiamo bisogno di nuovi spazi ribadendo con forza che l’Università non è un mero esamificio.
Oggi in occasione dell’inaugurazione di questo nuovo anno accademico, abbiamo tracciato le linee
per l’Università del domani, il nostro Ateneo con alle spalle i suoi 476 anni di storia, ha visto momenti
bui, ma contemporaneamente, grazie alla forza delle generazioni di studenti che lo hanno
attraversato e del suo corpo accademico ha sempre avuto la forza di rialzarsi.
È arrivato il momento di tornare ad essere determinanti nelle decisioni che riguardano il nostro
Ateneo, restituendo quella centralità alla componente studentesca, che uno dei più grandi
costituzionalisti della scuola giuridica messinese, il presidente emerito Silvestri, nella sua visione
autenticamente democratica, volle assegnare agli studenti attraverso il riconoscimento del voto
piano dei rappresentanti nelle elezioni dei Direttori di Dipartimento e del Rettore. È nostro auspicio
che quella visione democratica, autorevolmente espressa dal nostro ex Rettore, possa ispirare la
revisione del peso del voto della nostra componente.
Certi della collaborazione più volte ribadita dalla nuova amministrazione.

Care colleghe e cari colleghi, questa Università appartiene a noi, dobbiamo essere all’altezza di una
storia che affonda le sue radici in quasi 5 secoli ed essere, quindi, rigorosi innanzitutto con noi stessi
e pretendere da tutti gli attori accademici il massimo impegno.
All’attuale governance l’ardua sfida di posizionare Unime ai vertici delle classifiche nazionali ed
internazionali. Ci troverete al Vostro fianco! Avanti Unime, avanti Messina!