AGI – L’oppositore russo Aleksei Navalny sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica che una volta veniva insegnata agli agenti delle forze speciali del Kgb, dopo essere stato esposti a condizioni di gelo per diverse ore. Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani e nelle carceri Gulagu.net, ha detto al Times che i lividi trovati sul corpo del leader dell’opposizione sono coerenti con la tecnica del “pugno unico”, citando una fonte che lavorava nella colonia penale artica dove Navalny è morto venerdì scorso. Prima della sua morte, Navalny, 47 anni, era stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza all’aperto in uno spazio di isolamento dove la temperatura poteva scendere fino a -27, ha detto Osechkin. Normalmente i prigionieri vengono tenuti all’aperto per non più di un’ora, e quando le condizioni sono così estreme anche per meno tempo. “Penso che prima abbiano distrutto il suo corpo tenendolo a lungo al freddo e rallentando la circolazione sanguigna al minimo”, ha detto Osechkin. “E poi diventa molto facile uccidere qualcuno, in pochi secondi, se l’agente ha una certa esperienza in questo campo. È un vecchio metodo delle divisioni delle forze speciali del Kgb. Hanno addestrato i loro agenti a uccidere un uomo con un pugno al cuore, al centro del corpo. Era un segno distintivo del Kgb”, ha spiegato l’attivista.
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20/09/2024