Il deputato regionale Dario Safina, PD, è stato posto ai domiciliari con l’accusa di corruzione. La vicenda oggetto di indagine risale a quando Safina era assessore ai lavori pubblici del Comune di Trapani e coinvolge anche un imprenditore messinese Cristian Valerio classe 79, business unit director di un’azienda specializzata nell’illuminazione publica.
I fatti si rieferiscono ad un appalto per il Comune di Trapani che sarebbe stato pilotato dall’allora assessore, oggi deputato regionale, Dario Safina, in vantaggio dell’imprenditore messinese. Secondo la Procura di Trapani Safina si sarebbe accordato con il Valerio fornendo tempi e modalità di presentazione dell’offerta per la gprocedura di project financing per l’efficientamento della rete di illuminazione della città di Trapani. le indicazioni di Safina avrebbero consentito a Cristian Valerio ed all’azienda che rappresenta di sbaragliare la concorrenza ed ottenere l’appalto. Ma cìè anche dell’altro per quanto riguarda l’onorevole Safina: secondo la Procura diretta da Gabriele Paci oltre l’ipotesi di turbativa d’asta e rivelazione di notizie d’ufficio, vi sarebbero anche casi di corruzione a carico dell’oggi deputato regione PD. L’accusa riguarda la nomina dei vertici della “Trapani servizi spa” che gestisce la raccola e lo smaltimento dei rifiuti cittadini e che secondo la procura sarebbe stata frutto di accordi fra alcuni dirigenti della società.
LE MISURE
Oltre alla misura dei domiciliari per Dario Safina, la Procura ha imposto il divieto di dimora nei comuni di Trapani e di Erice per i direttori generale e amministrativo della “Trapani servizi spa” Carlo Maria Baldassarre Guarnotta e Giuseppe Ullo. All’imprenditore messinese Cristian Valerio è stato imposto il divieto di esercitare impresa per un anno.
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