Libero Gioveni, nella qualità di consigliere comunale e capogruppo di FdI, in riferimento all’annosa problematica in oggetto, presenta un’interrogazione a Sindaco ed assessore Minutoli circa i lavori della nuova Piramide al Gran Camposanto di Messina_
“Come è a voi noto – scrive Gioveni – dopo mesi di attesa delle salme dei propri defunti al deposito del Gran Camposanto fra la fine dell’anno e 2022 e l’inizio dell’anno 2023, parecchi familiari avevano optato per la tumulazione nell’ormai “eterna costruenda” nuova Piramide, saldando addirittura l’acquisto dei loculi, con la garanzia che alla fine del mese di giugno di quest’anno i lavori sarebbero stati completati.
Invece, la nuova Piramide ad oggi è ancora un cantiere aperto con le maestranze che si vedono col contagocce, tanto che solo dallo scorso mese di agosto, proprio per venire incontro alle esigenze dei parenti che volevano andare a visitare i loro cari, il Dipartimento ha concesso la visita solo nei giorni di sabato e domenica, durante l’inattivitá del cantiere, vietandolo nei restanti cinque giorni della settimana!
Già nello scorso mese di settembre (quindi dopo tre mesi dalla data presunta di fine lavori), lo scrivente aveva chiesto spiegazioni al sig. assessore in indirizzo sui motivi dei ritardi, ricevendo solo giustificazioni obiettivamente aleatorie su presunti rimpalli di responsabilità, con l’impegno però che avrebbe dato precise direttive per il definitivo completamento dell’opera.
Il sottoscritto, a distanza di 6 mesi dalla data presunta di fine lavori e a 3 mesi dall’ultimo sollecito effettuato, avendo ricevuto nelle ultime settimane parecchie lamentele (certamente legittime) di tanti indignati familiari, deve constatare con profondo disappunto il fatto che i loculi siano ancora incompleti per la materiale impossibilità da parte dei familiari di collocarvi i marmi, oltre al fatto di non poter nemmeno attivare le luci dei lumini, con conseguente scoramento da parte degli stessi congiunti che non hanno ancora potuto dare una dignitosa sepoltura ai loro cari! E tutto questo lo ritengo assolutamente inaccettabile!“ conclude Gioveni.