Il piano della viabilità di Messina, l’innovazione e le restrizioni di una che sembra sempre più una “guerra all’auto” non apertamente dichiarata ma evidente nelle azioni che si susseguono una dopo l’altra, ha bisogno di essere spiegato meglio e condiviso di più. Di certo va rivisto nella sua attuazione. Di certo quel sensore di parcheggio che deve segnalare che il posto auto è libero poco c’entra con quell’alberello vicino, anzi proprio nello stesso spazio, a meno che l’intenzione non sia “distruggerlo”. Sicuramente si tratta di un errore, anche se madornale per la sua evidenza. Un errore che però fa riflettere su come dal piano alla realizzazione vi sia qualcosa che non sta funzionando. A farne le spese i cittadini, quelli che si chiedono cosa sta davvero accadendo e cosa sarà alla fine. Perché comunicare i benefici, condividerli e farli comprendere vale molto più che imporli. A meno che poco importi dei cittadini, di cosa pensano e di come la vivono, ma anche significa dimenticarsi che poi, alla fine, la somma di tutto è il voto, l’unica vera arma di consenso ma anche di dissenso.
