
I professori universitari Giovanna Spatari e Giovani Moschella si uniscono. Moschella decide di abbandonare la propria candidatura a rettore dell’Università di Messina e “sposa” il programma della Spatari sperando che “l’intento unitario manifestato possa essere condiviso e premiato dalla comunità accademica in tutte le sue componenti”. A comunicarlo i due docenti in una nota congiunta che attesta il sostegno di Moschella alla Spatari. Così come in ogni tornata elettorale politica anche all’Università di Messina si uniscono le forze del candidato “terzo” con la scelta del campo da abbracciare. Rimane quindi avversario da battere Michele Limosani, progressista e “diverso” rispetto al panorama tradizionale di un’Università quella di Messina da tempo nell’occhio del ciclone. Tra le tante tempeste abbattutesi nei decenni sull’Università di Messina basterebbe l’ultima quella che ha un nome ed un cognome, Salvatore Cuzzocrea. Indagini ancora in corso per rimborsi milionari sui quali si sta facendo ancora chiarezza dopo le sue dimissioni da Rettore e da Presidente della CRUI. Non è roba da poco svoltare e cambiare pagina ed è il primo obiettivo del neo rettore che con il secondo turno dovrà essere eletto. Che il nuovo rettore dell’Università di Messina si chiami Spatari o Limosani il primo compito dovrebbe essere quello di fare chiarezza su quanto accaduto al fine di cambiare un “sistema” che da sempre è focus di stampa e cronaca non certo lusinghiera in tutta Italia. Chiarezza e poi cambiamento per poter aprire una nuova stagione più luminosa per un’Ateneo che è in ombra fin dai tempi del “verminaio” di Antimafia memoria.
