L’assemblea dei dipendenti comunali di Messina tenutasi martedì scorso nel salone delle bandiere di Palazzo Zanca, alla presenza di FPCGIL, CSA, UIL FPL e SILPOL ha avuto un duplice effetto: da un lato ha fatto emergere un “segreto di Pulcinella” rappresentato dal disagio dei dipendenti comunali che in un momento in cui la Legge Regionale consente aumenti spropositati dei compensi di Giunta, Sindaco e consiglieri comunali si scopre che, da tempo, la “base” è stata completamente dimenticata ed anche lasciata completamente sola viste le mancanze che sono emerse nella gestione da parte dei padroni di casa del Palazzo comunale.
Dall’altro si è notata l’intempestiva “sveglia” di alcune sigle sindacali che nonostante il disagio evidente e più volte segnalato ai segretari dai dipendenti che rappresentano, finora sembrava avessero “vezzeggiato” l’amministrazione, financo personalmente sui social. Ed ecco il risultato: il discorso che, anche quelli che hanno carezzato le dichiarazioni dell’amministrazioni, definiscono oggi “incomprensibile”.
C’è da chiedersi se adesso, alla luce del messaggio lanciato dal Sindaco Basile, inopportuno e inadeguato vista la platea ed il livello di insoddisfazione manifestato, queste sigle sindacali cambieranno atteggiamento, visto che la probabile piaggeria a nulla è servita. Ovviamente il discorso vale solo per alcune di queste sigle e non certo per quelle che da sempre hanno condotto a barra dritta il loro critico atteggiamento anche a costo dell’attacco su social ormai completamente divisi e che rimandano altri messaggi tutti da analizzare ed interpretare anche questi.
Aperte rimangono sempre le stesse questioni. Dal PIAO di Comune e Città Metropolitana, per il quale “nessuna risposta per i dipendenti o meglio se risposte sono giunte sono state totalmente risibili al limite dell’offesa per gli stessi” (un po’ come il discorso del Sindaco). Lo stesso dicasi per la Contrattazione Decentrata con 2 atti di indirizzo fotocopia che contengono “indicazioni talmente assurde che la sola lettura, anche ai più distratti, appaiono come vessatori per i lavoratori”. Ed in egual misura può dirsi anche per le PIATTAFORME CCDI fotocopia per i 2 Enti: “penalizzazioni evidenti su tutti gli istituti contrattuali quasi a dire basta con le “prebende” dimenticando che i CCDI vigenti che ora si tenta di stravolgere sono stati sottoscritti con la governance dell’Amministrazione Basile e quindi cosa è cambiato si chiedono i dirigenti sindacali e i lavoratori? Quale responsabilità avrebbero i dipendenti dei 2 Enti per questo appesantimento?”.
Insomma il clima si surriscalda e la scelta per le sigle sindacali (una in special modo) di cui sopra, non rimane che quella che un sindacato ha come principale: l’interesse dei dipendenti e dei propri iscritti.