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Ottobre

Isola pedonale: Gioveni, “Il PGTU prevedeva tutt’altra cosa: da via Primo Settembre a piazza Cairoli. PUMS ancora non pervenuto”

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“Come gruppo consiliare di Fratelli d’Italia riteniamo che il problema della viabilità e dell’isola pedonale sul viale San Martino stia nel metodo e anche nell’interlocuzione difficile che abbiamo con questa amministrazione. Il consiglio comunale un anno fa ha approvato il PGTU che il nostro gruppo, come altri colleghi dell’opposizione, non abbiamo votato. La scelta è scaturita dall’analisi del piano nel quale molti aspetti hanno fatto nascere in noi forti dubbi”. Lo dice Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale a Messina. Il tema è quello caldo della viabilità, ma soprattutto quello dell’isola pedonale sul viale San Martino che ha mobilitato un gruppo numeroso di cittadini, circa 600, che con la rappresentanza di 14 tra professionisti e commercianti, ha presentato un ricorso al TAR di Catania che è tutt’ora pendente.

isola 1

“Le discordanze tra PGTU, questo e l’attuale isola pedonale che non corrisponde a quanto era stato previsto, ed il PUMS che non è ancora stato presentato in Consiglio Comunale, sono criticità che di certo dovranno essere affrontate e che speriamo vivamente che questa amministrazione conceda il tempo necessario perché sia possibile fare i dovuti approfondimenti e le dovute considerazioni. Di certo l’isola pedonale che è stata chiusa oggi non è definitiva e non può esserlo proprio perché non è quella prevista originariamente dal PGTU che la vedeva partire dalla via Primo Settembre ed arrivare solo fino a Piazza Cairoli, né tanto meno è supportata dalla corrispondenza con il PUMS che non esiste. Pertanto è solo transitoria e che viene prorogata di volta in volta dall’amministrazione” continua Gioveni.

“Altro punto sul quale dovremo approfondire e per il quale non siamo d’accordo è quello relativo all’estensione dell’isola fino a Villa Dante, una zona che già soffre per l’impossibilità di parcheggiare chiusa com’è dalla linea tranviaria, con grosse difficoltà dei commercianti che vi lavorano. Di certo il problema che emerge, sempre lo stesso, è la mancanza di interlocuzione.” conclude Gioveni.