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A Messina parte lo sharing di monopattini. Mentre da Parigi e Roma si dice no. Sindaco a bordo senza casco… non ancora obbligatorio, ma meglio dare buon esempio

- 14/10/2023
sindaco caSCO

Mentre in città europee come Copenaghen, Oslo, Parigi ed anche in alcune italiane come Bologna i monopattini vengono fortemente limitati o assolutamente esclusi, Messina si dota dei primi 110 con l’obiettivo di arrivare a oltre mille. Il primo appalto è della Elerent, una società romana di franchising che, per il tramite della Verde Mercurio, una cooperativa messinese con ampissimo oggetto sociale, ha messo a disposizione della città di Messina i, già detti, 110 monopattini con un certo numero di biciclette a pedalata assistita e una durata del servizio concordata per 24 mesi.

Ma qual è il problema dei monopattini per come è stato sollevato da molte città ed amministrazioni comunali?

DAL NO DI PARIGI FINO ALL’INVASIONE DI ROMA

“A Parigi in un referendum indetto dalla sindaca Anne Hidalgo, quasi il 90% dei cittadini ha detto “no” ai monopattini elettrici e in futuro agli operatori di noleggio non verranno più rinnovati i contratti e dal 1 settembre dunque non si potranno più affittare. Per quanto riguarda la Germania le opinioni sono divergenti. Chi è a favore dei monopattini elettrici afferma che tutto sommato occupano meno spazio delle macchine, chi invece è contrario evidenzia come si siano ormai impadroniti dei marciapiedi. A Berlino, ad esempio, circolano circa 54 mila monopattini elettrici e spesso – insieme a motorini elettrici e biciclette a noleggio – vengono parcheggiati in modo sconsiderato. L’associazione di pedoni FUSS ha rilevato che ogni 77 metri circa i pedoni di Berlino si imbattono in uno di questi veicoli a noleggio parcheggiato in modo tale da ostacolare il passaggio. Un pericolo questo soprattutto per le persone ipovedenti, ma non solo” (fonte wdr.de).

Poi ci sono i problemi di sicurezza: una limitazione della velocità di questi veicoli è una delle richieste che arriva da chi ha adottato questo sistema di mobilità cittadina. I monopattini possono andare fino a 20/25 km orari ed è troppo. In effetti il casco non è ancora obbligatorio e dunque il rischio di farsi davvero male in caso di caduta è molto alto. Inoltre capita spesso che questi veicoli sfreccino a grande velocità sui marciapiedi.

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A Roma l’attuale invasione della capitale italiana è a opera dei monopattini elettrici. Ce ne sono più di 14.000, delle bighe moderne che bloccano i marciapiedi, innervosiscono gli autisti e uccidono.

Da quando questi veicoli a noleggio sono stati introdotti come alternativa al trasporto pubblico, durante la pandemia del covid, quattro persone sono state uccise mentre li guidavano, secondo l’assessore alla mobilità della città, Eugenio Patanè. I pronto soccorso di Roma trattano almeno un infortunio grave causato dai monopattini elettrici ogni tre giorni, secondo quanto riportano le autorità sanitarie. E solo il 2% (quindi circa 270) di questi monopattini a noleggio vengono utilizzati su base quotidiana.

Il comune di Roma ha dato a sette compagnie il compito di ricaricare le batterie, riparare, spostare i mezzi in aree densamente trafficate e ripescarli dal fiume Tevere.

A rappresentare la sfida più grande, soprattutto per le persone con disabilità, sono i monopattini che non vengono utilizzati.

Giuliano Frittelli, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, navigando col suo bastone da passeggio intorno ad almeno sei monopattini che intralciano il marciapiede presso il suo ufficio, nel centro della città, racconta alla CNN che, per le persone non vedenti, questi mezzi sono una trappola mortale.

Il primo problema è il parcheggio selvaggio” spiega Frittelli, battendo il suo bastone contro la base del monopattino e spiegando che la loro forma insolita rende molto più facile, per chi ha problemi alla vista, inciamparci su.

A Trento la Giunta comunale ha deciso di ridurre il numero dei monopattini in sharing circolanti in città, che passeranno da 500 a 400 (200 per ognuno dei due gestori: Bit Mobility e Vento Mobility). Inoltre è stata rivista l’area in cui i monopattini possono circolare.

LA SILENZIOSA MINACCIA PER IPOVEDENTI

monopattino disabili

Ha anche sottolineato che, dato che sono elettrici, sono silenziosi, il che rappresenta un’altra minaccia per chi non può vedere. “Non si sentono arrivare, quindi non si riescono ad aggirare” ha spiegato Frittelli, ricordando di quando un monopattino era sfrecciato così vicino a una persona cieca da spaventarne il cane guida, che era saltato giù dal marciapiede, causando quello che ha definito “una serie di spaventi”, che fortunatamente non era finita in lesioni fisiche.

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Il gruppo di Frittelli sta lavorando con il comune di Roma affinché diventi obbligatorio parcheggiare i monopattini negli stalli designati. Vorrebbe anche che vengano adattati perché producano dei rumori ad almeno 30 decibel, così che ci si possa rendere conto del loro arrivo.

Frittelli ha spiegato che non sono solamente le persone con disabilità, incluse quelle in sedia a rotelle, ad avere problemi ad utilizzare le strade, che ora sono piene di monopattini sparpagliati. Anche le persone più anziane e i genitori con passeggini fanno difficoltà.

Roma dal 1° gennaio 2023 ha rinnovato le licenze per solo 9.000 monopattini e ha ridotto il numero di compagnie a tre.

Inoltre, la città sta anche pianificando di richiedere che una percentuale di questi mezzi sia posizionata in periferia e in altre aree, così che anche altri cittadini possano utilizzarli per “fare l’ultimo pezzo di strada”, ossia andare dalla fermata dalla metro a casa loro, oppure per fare qualche commissione senza dover necessariamente usare la macchina.

Sono pericolosi per le persone, ma sono anche un problema per la città, per la sua bellezza” ha spiegato l’assessore romano Patanè. “Il centro di Roma è patrimonio UNESCO ed è molto fragile, dobbiamo prendercene cura”.

NUOVO CODICE DELLA STRADA

il Nuovo Codice della Strada non fa sconti ai possessori di monopattini. Per circolare, se il Parlamento approverà la proposta di legge, saranno obbligatori il casco, un codice identificativo (la targa) e l’assicurazione. Chi viene beccato senza rischia multe fino a 400 euro.

Sanzioni inasprite anche per chi guida il proprio monopattino in aree non consentite, come le isole pedonali, i marciapiedi (anche la sosta è vietata) e in strade extraurbane con limiti di velocità sopra i 50 km/h. Oltremodo punibile chi circola con il mezzo in contromano.

Una piccola stretta è stata data anche ai servizi di monopattini in sharing. I mezzi elettrici noleggiati, infatti, dovranno essere dotati di un meccanismo di bloccaggio automatico se escono dalle zone di circolazione consentite.

Ricordiamo che le sanzioni interessano anche chi circola su monopattini privi dell’equipaggiamento obbligatorio: fari anteriori e posteriori, frecce, freni su entrambe le ruote e segnalatore acustico: qui le multe vanno dai 200 agli 800 euro. (fonte vaielettrico.it)

MONOPATTINI SICUREZZA E ALCOL

I conducenti condannati per i reati di guida in stato d’ebbrezza, con il Nuovo Codice della Strada, saranno soggetti all’alcolock per un periodo variabile da due a tre anni. Si tratta del dispositivo che impedisce l’avvio del motore qualora rilevi un tasso alcolemico superiore a zero. Per alcune specifiche violazioni stradali viene prevista la sanzione della sospensione breve e immediata della patente di guida a carico del trasgressore che ha meno di venti punti patente. Si tratta delle infrazioni che sono tra le cause principali degli incidenti.

IN CONCLUSIONE

I modelli attivati oggi dal Sindaco Basile, peraltro beccato ad usare il monopattino senza protezioni, sono a norma in base al Nuovo Codice della Strada in approvazione? Hanno i sistemi di ALCOLOCK? Sono equipaggiati di app di blocco in caso di circolazione su marciapiedi e limitatori di velocità a massimo 6 chilometri orari nelle isole pedonali?

Nella foto sotto il Sindaco di Messina Federico Basile a bordo di un monopattino della Elerent, senza alcuna protezione. Il Nuovo codice della strada presto (a fine anno) lo renderà obbligatorio. Meglio sarebbe stato dare il buon esempio.

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