Il professore Salvatore Cuzzocrea è ormai travolto da quello che qualcuno si intestardisce a chiamare, sminuendo, “polverone”. Laddove il termine sottintende di per sé un fatto minimo che viene amplificato da incauti o direttamente interessati a screditare il “bersaglio” dello scatenato “polverone”. Ma i fatti che ormai da settimane emergono e non certo per sentito dire o per ipotizzata supposizione, bensì carte alla mano, descrivono tutt’ altro che un semplice “polverone” . Le ultime voci di spesa mostrate su quotidiani nazionali autorevoli dimostrano movimenti che dall’ Università di Messina sono stati effettuati a favore di un’azienda che fa direttamente capo al rettore di Messina e alla sua famiglia. Pertanto dimettersi per chi ha a cuore l’istituzione che ha diretto e che rappresenta, soprattutto perché al servizio dei giovani e che deve costituire ESEMPIO, è il minimo che Cuzzocrea può fare. E dovrebbe farlo, ma avverrà in automatico, anche dalla posizione di Presidente della CRUI, come chiesto oggi da molteplici sigle sindacali, proprio per lo stesso principio su esposto. Quanto meno per meglio difendersi da accuse pesanti come quelle mosse da Paolo Todaro per primo e sempre partite dall’ analisi di carte documenti che fanno parte dell’ amministrazione trasparente dell’università di Messina. La scelta è solo la sua, anche perché non raggiunto da alcun atto ufficiale, né da parte del Ministero, né da parte della magistratura.
Related Post
20/11/2023
02/03/2023