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Viale San Martino, il Comitato dei commercianti a Mondello: “ZTL è come fare la fine dei tonni. A rischio centinaia di posti di lavoro”. E poi ci sono le Farmacie

- 26/09/2023
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Sono le 12 di un giorno feriale, in quel lasso di tempo che intercorre tra l’apertura delle scuole ed il suono della campanella di fine giornata scolastica. Cammino su un marciapiede vuoto di un viale San Martino che è ormai l’ombra di quello che ricordo da bambino, a passeggio nel rito pomeridiano della visita alle vetrine e dei negozi.

DOPPIA FILA LUOGO COMUNE DEL TUTTO IL MONDO E’ PAESE

E’ il centro-centro di Messina, come un comico messinese lo definirebbe, è, anzi lo è stato e dovrebbe ancora essere il cuore pulsante di una città che da decenni perde pezzi nel silenzio e nell’ignavia dei suoi abitanti. Delle vetrine sfavillanti di come le ricordo non c’è molto di allora. E’ così che mi viene in mente una frase che è un luogo comune come quello del “messinese uguale doppia fila”, quando tutto il mondo è paese e la doppia fila la trovi anche a Milano.

Messina dorme“, mi dico nel mio dialogo silenzioso con me stesso, e per questo delle sue risorse se n’è fatto di tutto, continua la mia voce interiore. E questo non è un luogo comune come quello della doppia fila. Messina da tempo è come la Roma della decadenza che i barbari la spogliarono senza colpo ferire.

IL VIALE DELLA STORIA CHE RISCHIA DI MORIRE DI ZTL

Questo viale, i negozi che lo rappresentano, le sei corsie che non esistono più, in una logica di sempre maggiore strozzatura degli assi viabili, rischia di morire. Almeno così la pensa un folto gruppo di commercianti che mi accingo ad incontrare. Sono “quelli” del centro-centro, le anime storiche del commercio messinese, fatto di sana cordialità e di rapporti “emozionali” con i propri clienti, quelli del “le offro un caffè” mentre il cliente, storico anche lui perché affezionato, sceglie cosa comprare.

I NOBILI “PUTIARI” DEL CENTRO DI MESSINA

I commercianti che sanno perfettamente cosa mostrare e che chiamano i propri clienti per nome. Sono la storia della “putia” a Messina, quella nobile come è giusto ricordare che di nobile intento è il significato stesso del termine. Putia, infatti, deriva dal greco “apoteke”, guarda caso lo stesso nome greco della farmacia, e che custodisce in sé e di per sé il significato tutto siciliano di “salvamento di vita”, come lo è sempre stato l’approvvigionare di beni di prima necessità e non solo la cittadinanza. Così i “putiari” mi attendono perché il tempo corre ed incalza la data del 30 settembre. A partire da ottobre, infatti, questo viale che è la storia di Messina, dovrebbe diventare, senza possibilità di alternativa, isola pedonale, almeno secondo i piani della “rivoluzione mondelliana” della viabilità. La stessa che ha imposto cordoli, parcheggi e cantieri in tutta la città, secondo una visione paneuropea che però non sembra sia stata minimamente concordata con chi poi ne deve fare i conti.

IL COMITATO DEI COMMERCIANTI DEL CENTRO

Vogliamo fare una premessa“. E’ l’avvio del colloquio con i “putiari“, sempre facendo riferimento al nobile significato, che hanno facce scure, preoccupate, che mostrano un sentimento su tutti: quello di chi si è fidato e che invece, oggi, si scopre tradito. La faccia di chi sente a rischio il pane quotidiano, che per decenni e lustri, invece, se lo è conquistato e costruito con il garbo e l’esperienza che rappresentano con i loro nomi.

Mai siamo stati contro l’isola pedonale. Prova ne sia che tra noi ed il sindaco Basile c’è sempre stato un colloquio” continua il presidente del Comitato “3 C” costituitosi a gennaio di quest’anno e che raccoglie più di 40 soci tra imprese commerciali del centro di Messina. “Nel mese di febbraio abbiamo scritto a Basile chiedendo che l’isola pedonale nel viale San Martino si limitasse solo al sabato e alla domenica. La richiesta, per la verità, è stata accettata. Così è andata fino al 30 giugno di quest’anno“. La chiusura per l’intera settimana del viale San Martino che già c’è stata fino al 6 gennaio di quest’anno loro la chiamano “la sperimentazione”. E sui risultati non hanno dubbi, nonostante il giornale locale il 6 aprile di quest’anno scriveva che “l’isola pedonale ha convinto amministrazione e commercianti“.

E’ stata un fallimento. Le attività commerciali del viale hanno registrato enormi cali di fatturato. Lo stesso dicasi per le zone limitrofe“.

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LE DICHIARAZIONI DEL VICE SINDACO MONDELLO: DALLA ZTL AD AMAZON E I CENTRI COMMERCIALI

Non è piaciuto ai commercianti del centro di Messina quel che il vice sindaco Salvatore Mondello, assessore alla viabilità, ha dichiarato ai nostri microfoni. Non hanno gradito soprattutto il riferimento alle “variate abitudini di acquisto dei cittadini che va sempre più verso l’on line”. “Quanto dichiarato dal vice sindaco ci lascia molto perplessi e dispiaciuti” continua il presidente del comitato dei commercianti del centro, “in quanto dichiarare ciò è come fare una pubblicità occulta ad Amazon, ad esempio. Mentre la funzione di un amministratore cittadino deve essere quella di incrementare il commercio e il lavoro nella sua città. La chiusura del viale San Martino avrà un effetto devastante per il commercio cittadino. Ne abbiamo avuto la prova nel periodo di sperimentazione. Sono state molte le attività che hanno chiuso. Nel tratto che va da piazza Cairoli alla via Santa Cecilia è rimasto un solo bar aperto. Inoltre chiudendo alla viabilità il viale, dato che i parcheggi di interscambio, come quello di viale Europa e quello del cosiddetto ‘fosso’ non sono sufficienti, quel che si creerà sarà davvero incentivare i messinesi all’acquisto on line o a recarsi presso i centri commerciali. Ecco perché il viale San Martino chiuso sarà una vera e propria tonnara per noi commercianti, che moriremo tutti, ma non prima di aver licenziato tutti i dipendenti“.

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Il punto che rende drammatica la scelta così drastica di cordoli, una pista ciclabile incredibilmente a senso unico (!) in una città che non vanta davvero numeri importanti di ciclisti abituali che si spostano per lavoro o per acquisti con il mezzo ecologico a due ruote, le ZTL annunciate, è che Messina è sempre più una città anziana, che di certo non si sposta facilmente a piedi. Per anziani soli o con portatori di disabilità sarà molto difficile parcheggiare la propria auto nei parcheggi attualmente disponibili, spostarsi a piedi o con i mezzi pubblici, raggiungere il viale San Martino solo per compiere i normali acquisti o anche per recarsi in Farmacia dove hanno sviluppato un rapporto di fiducia e di conforto.

Cosa accadrà quindi? Che molti di loro, se non la totalità, cambierà la propria modalità di acquisto con non poche difficoltà e disagio. “Perché tutto questo in così poco tempo?” si chiedono i commercianti del Comitato “3C”. “Perché dobbiamo diventare Amsterdam in pochi mesi e senza tenere conto del fatto che magari non vogliamo diventarlo? Cambiamenti come questi che mettono in pericolo la storia e il futuro di generazioni di imprenditori messinesi devono essere concordati e devono tenere conto delle opinioni di chi poi dovrà reggere l’impatto di decisioni che devono essere comunque prese con salutare e precauzionale gradualità“.

Messina non vive certo di industrie – continua il presidente del comitato – semmai di impiegati e commercianti. Questo è il tessuto economico che tiene in piedi la città. Chiudere due chilometri di viale come questo che rappresenta la storia di ogni famiglia messinese significa perdere centinaia e centinaia di posti di lavoro. Non credo che quest’amministrazione vorrà essere ricordata per questo sfacelo“.

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I SETTE PUNTI PER IL VIALE SAN MARTINO E PER SALVARE LE IMPRESE ED I POSTI DI LAVORO

Ma torniamo alla premessa fatta dallo stesso presidente del comitato dei commercianti: “Non siamo contro l’isola pedonale. Ma siamo per le cose fatte con criterio e con rispetto di chi deve portare il pane a casa anche per i propri dipendenti e nei confronti di chi ha una storia fatta di esperienza e che sa come funziona Messina ed il commercio“. In un’ottica costruttiva e contro ogni diktat dittatoriale che non si addice al regime di democrazia in cui viviamo, il comitato ha così proposto SETTE punti all’amministrazione comunale, eccoli:

1- Apertura dell’isola pedonale viale San Martino solo nei fine settimana;

2- “Sosta breve” – La regolamentazione delle traverse perpendicolari a parcheggi con il limite di un’ora a pagamento, al fine di consentire un ricambio della disponibilità dei posti liberi per consentire l’attività di acquisto e garantire anche un maggior flusso di cassa per il Comune stesso;

3- La realizzazione dei parcheggi disponibili con numeri sufficienti ad ospitare il flusso abituale di avventori del viale San Martino. “Il ‘fosso’ ad esempio doveva essere sviluppato su più piani. Ma questo non è stato fatto” ricorda il Comitato;

4- Aprire le traverse chiuse per agevolare il deflusso della circolazione viabile, come ad esempio la via Ettore Lombardo Pellegrino;

5 – Fare gli stalli per le farmacie e rosa per le donne in gravidanza;

6- Riqualificazione del viale San Martino per renderlo più attraente

7- Bus navetta gratuito a copertura degli orari de negozi, andata e ritorno dai parcheggi del viale Europa vino al centro.

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FARMACIE: “FIGLI E FIGLIASTRI”?

Ed a proposito delle farmacie, una riflessione su tutte: lo stallo per le farmacie è vitale per la garanzia di un servizio essenziale del quale è istituzionalmente responsabile e garante il Sindaco di ogni città. Inoltre ricordo che le Farmacie sono titolari di concessione Governativa e sono il primo presidio sanitario sul territorio. ECG Holter Pressorio Holter Cardiaco – Analisi Chimico Clinico – Fisioterapista – OSTEOPATA – Posturologo – Psicologo – Nutrizionista etc.

Sussiste una giurisprudenza in merito che è scritta, ad esempio, dal TAR di Catania che con sentenza del 26 giugno 2020, ha di fatto condiviso la tesi difensiva sostenuta degli Avvocati Simona Santoro ed Emiliano Luca,accogliendo il ricorso avanzato dalla Farmacia ricorrente, la quale si era vista illegittimamente negare dal Comune la concessione di suolo pubblico per l’individuazione di stalli da riservare ai propri clienti. In tal senso i ricorsi che tramite il Comitato dei Commercianti del centro di Messina sono stati presentati al Tribunale Amministrativo Regionale e che sulla base delle sentenze pregresse con altra probabilità avranno ragione di accoglimento. Dato anche il fatto che a Messina la “legge” della chiusura al traffico e dell’interdizione al parcheggio innanzi le farmacie non sembra sia stata uguale per tutti. Esistono infatti farmacie che hanno ottenuto stalli o mantenimento di spazi per il parcheggio dei propri clienti mentre altre no.

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DATA ULTIMA IL 30 SETTEMBRE

In prossimità del 30 settembre – ricorda il presidente del comitato dei commercianti del centro di Messina – data ultima entro la quale l’amministrazione decreterà la chiusura ad isola pedonale del Viale San Martino e la morte commerciale del salotto cittadino, avevamo chiesto a Basile un altro incontro. Per motivi non dipesi dalla nostra volontà la pec di convocazione è giunta dopo la data stabilita. Abbiamo comunque inviato le nostre comunicazioni e ragioni al sindaco. Riteniamo però che l’amministrazione intenda procedere alla chiusura per non tornare indietro. Ci chiediamo pertanto e lo chiediamo a nome della cittadinanza, dei nostri clienti, dei nostri dipendenti e delle nostre famiglie, quali sono le motivazioni che inducono l’amministrazione a procedere con tale fretta al blocco della viabilità sul viale San Martino visto tutte le nostre documentate ragioni che abbiamo esposto più volte all’amministrazione e che attestano chiaramente il rischio chiusura di attività commerciali storiche e produttive con il rischio di perdita di centinaia di posti di lavoro? Quali problemi urgenti di smog sussistono, come dichiarato dalla stessa amministrazione, in un città che probabilmente, anche grazie alla sua ventosità, è tra le più vivibili in quanto a respirabilità? Quali sono e dove li ha presi il vice sindaco di dati sulla mobilità a Messina, che dicono che il numero delle auto è divenuto insostenibile per la nostra città? Ricordiamo al vice sindaco Mondello che nel PGTU approvato a suo tempo NON era prevista la chiusura del Viale San Martino. Perché adesso diventa essenziale? E perché far passare da qui la pista ciclabile che saranno davvero in pochi ad utilizzare in una città che non è pianeggiante come Modena? Ed in ultimo: per rendere ‘vivibile’ da un punto di vista di graduatorie e di finanziamenti reperibili grazie ad un miglior posizionamento di Messina, si vuole davvero far morire il lavoro ed il commercio in città?“. L’ultima battuta rimane di completa apertura: “Riteniamo di essere sempre stati aperti al dialogo e così rimaniamo ancora oggi. Per il bene di tutta Messina e dei messinesi” conclude il presidente del Comitato dei commercianti del centro.

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